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Marco Causi

Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.

La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
 



17/04/2015 M.Causi
Interpellanza urgente sul blocco delle attività nelle Agenzie fiscali

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00918

presentato da

CAUSI Marco

testo di

Venerdì 10 aprile 2015, seduta n. 406

 

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell´economia e delle finanze, per sapere − premesso che: 


l´articolo 8, comma 24, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, autorizza l´Agenzia delle dogane e dei monopoli e l´Agenzia delle entrate ad espletare procedure concorsuali per la copertura di posizioni dirigenziali vacanti; 


il medesimo comma 24 prevede, inoltre, che, nelle more dell´espletamento di dette procedure, le Agenzie possano attribuire incarichi dirigenziali a propri funzionari con la stipula di contratti di lavoro a tempo determinato, la cui durata è fissata in relazione al tempo necessario per la copertura del posto vacante tramite concorso; 


l´Agenzia delle dogane e dei monopoli e l´Agenzia delle entrate hanno indetto i necessari concorsi pubblici per il reclutamento dei dirigenti di seconda fascia; tuttavia, avverso tali bandi di concorso sono stati prodotti vari ricorsi, tuttora pendenti; 
al fine di consentire la definizione delle suddette procedure concorsuali nel rispetto del limite temporale di legge, l´articolo 1, comma 8, del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2015, n. 11, è intervenuto prorogando al 31 dicembre 2015 il termine per il completamento delle citate procedure concorsuali e contestualmente prorogando gli incarichi già attribuiti; 


a seguito della sentenza n. 37 del 17 marzo 2015, pronunciata dalla Corte costituzionale nel giudizio di legittimità sul citato articolo 8, comma 24, promosso dal Consiglio di Stato, nei procedimenti riuniti proposti dall´Agenzia delle entrate contro altrettante sentenze del tribunale amministrativo regionale del Lazio, è stata dichiarata l´illegittimità della proroga del conferimento di incarichi dirigenziali a tempo determinato senza un concorso pubblico; 


pur salvaguardando la legittimità degli atti firmati dai funzionari incaricati di ruoli dirigenziali, la sentenza produce, dal giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la decadenza dall´incarico di oltre 1.000 funzionari che ricoprono incarichi dirigenziali nelle Agenzie delle entrate e delle dogane e il conseguente rischio di stallo dell´operatività per l´immediato futuro, ivi inclusa l´attività di rimborso fiscale e della riscossione;

venendo meno la possibilità di assicurare la direzione degli uffici nelle agenzie fiscali, il problema del funzionamento delle strutture diventa di estrema gravità e urgenza, con potenziali immediati effetti negativi sulle previsioni di entrata per il 2015, in particolare per il rischio di blocco delle lavorazioni non standardizzate, per le quali è necessaria una guida esperta, come, ad esempio, il ravvedimento operoso «lungo» introdotto dalla legge di stabilità 2015, la voluntary disclosure, la gestione del contenzioso;

nonostante la Corte costituzionale, nella sentenza sopra citata, salvaguardi la legittimità degli atti, sussiste il rischio di un aumento del contenzioso, che porterebbe al ribaltamento della tendenza in vigore da tre anni, incentivata dagli indirizzi della nuova produzione legislativa, in particolare dalla legge di delega fiscale, di una riduzione del contenzioso;

per contrastare tale rischio, che, secondo le dichiarazioni finora fatte dal Governo, sostanzialmente non sussisterebbe (si veda a tal proposito la risposta all´interrogazione a risposta immediata nella Commissione finanze della Camera dei deputati n. 5-05132, nella seduta del 24 marzo 2015), alcuni ritengono opportuno il varo di un´apposita norma interpretativa; 


parimenti l´applicazione della citata sentenza n. 37 può determinare, per l´Agenzia delle dogane e dei monopoli, un serio rischio per la riscossione dei dazi doganali e per la gestione del relativo contenzioso, con conseguente immediata responsabilità finanziaria dello Stato italiano nei confronti dell´Unione europea, nonché l´indebolimento del dispositivo di prevenzione e repressione dei traffici illeciti transfrontalieri di merci e di valuta, oltre alla possibile ritardata o mancata applicazione dei controlli conseguenti alle decisioni di embargo internazionale nei confronti di alcuni Paesi; 


il Governo ha manifestato la volontà di risolvere il problema in tempi brevi, consapevole che l´attività delle agenzie fiscali risulta essere un pezzo fondamentale della politica economica del Paese;

l´urgenza della questione è difficilmente discutibile, visti i rischi di aumento del contenzioso e di perdita di gettito derivanti dalle ricadute della sentenza sopra citata sulla certezza del diritto e sulla funzionalità degli uffici; 


al tempo stesso, la crisi determinatasi suggerisce di valutare, accanto alle soluzioni urgenti e temporanee, quelle strutturali e permanenti, con un complessivo processo di adattamento e di modernizzazione del modello delle agenzie fiscali nato nel 1999 −: 


quali urgenti iniziative intenda intraprendere il Governo per salvaguardare l´attività delle agenzie fiscali ed evitare i rischi di aumento del contenzioso e di perdita di gettito. 


(2-00918) «Causi, Cinzia Maria Fontana, Capozzolo, Carbone, Carella, Colaninno, De Maria, Marco Di Maio, Marco Di Stefano, Fragomeli, Fregolent, Ginato, Gitti, Lodolini, Moretto, Pelillo, Petrini, Ribaudo, Sanga, Zoggia».


Resoconto della discussione in Aula (10 aprile 2015)

 

Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 10,10).

  PRESIDENTE. L´ordine del giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.

(Iniziative volte a salvaguardare l´attività delle agenzie fiscali e ad evitare i rischi di aumento del contenzioso e di perdite del gettito fiscale, alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 37 del 2015 − n. 2-00918)

  PRESIDENTE. Passiamo alla prima interpellanza urgente all´ordine del giorno, Causi ed altri n. 2-00918, concernente iniziative volte a salvaguardare l´attività delle agenzie fiscali e ad evitare i rischi di aumento del contenzioso e di perdite del gettito fiscale, alla luce della sentenza della Corte costituzionale n. 37 del 2015 (Vedi l´allegato A − Interpellanze urgenti). 
  Chiedo al deputato Causi se intenda illustrare la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.

  MARCO CAUSI. Grazie Presidente, i fatti sono noti anche all´opinione pubblica e alla stampa: per effetto di una serie di concorsi per dirigenti che non sono andati a buon fine dal 1999 ad oggi − quindi, per effetto di un problema che ha anche una natura strutturale e permanente, che andrà anche risolto in quella prospettiva e non soltanto in prospettiva emergenziale − la Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l´istituto delle reggenze che, in questi 15 anni, avevano permesso alle agenzie fiscali (quindi, entrate, dogane e monopoli e territorio) di coprire le posizioni dirigenziali in assenza di concorsi pienamente espletati. Questa sentenza, oltre a ricordarci (e questo è certamente un tema importante) di dare una sistemazione strutturale e permanente al modello organizzativo delle agenzie fiscali nate dalla riforma del 1999, pone, però, anche un problema di emergenza immediata sull´operatività di questi uffici. Infatti, questi uffici, da pochi giorni, dal 1o aprile, di fatto, hanno un´enorme carenza di posizioni dirigenziali e, quindi, di dirigenti abilitati a poter apporre la firma agli atti. Parliamo di uffici che hanno in pianta organica 1.200 posizioni dirigenziali di cui, a questo punto, ne sono decadute circa 800 e ne rimangono solo 300 coperte. 
  Certamente, c´è un tema di perdita di gettito, penso, in particolare, alle lavorazioni più complesse, come il ravvedimento operoso lungo, la voluntary disclosure, cioè tutte quelle lavorazioni che non vanno in automatico e hanno bisogno di un presidio responsabile, di una persona competente dotata di poteri di firma e del potere anche di entrare nel merito, ma c´è anche un potenziale impatto sull´economia del blocco sostanziale di questi uffici. Pensiamo che questi uffici sono quelli proposti, ad esempio, ai rimborsi IVA; rimborsi IVA che adesso, con il reverse charge in funzione, sono uno degli elementi di maggiore preoccupazione nel rapporto fra amministrazione finanziaria e imprese. Pensiamo che questi uffici sono, ad esempio, gli uffici doganali e, quindi, uffici, la cui funzionalità è importantissima per tutto quel pezzo, ed è molto rilevante, del sistema economico italiano che lavora sull´import-export. 
  Il Partito Democratico ha proposto questa interpellanza urgente perché ritiene che vi sia al riguardo veramente un´urgenza rilevante e non vorremmo − e qui adesso aspetto la risposta del Governo − che il Governo si faccia prendere, in questa vicenda, dalla sindrome della favola di Esopo, del pastore che grida al lupo al lupo, cioè invoca l´urgenza tante volte, quando poi l´urgenza c´è davvero e quando poi il lupo arriva davvero, in questo caso, ha qualche prevenzione ad invocare l´urgenza; si lascia così nell´incertezza un importante pezzo dell´amministrazione statale, il cui blocco, appunto, voglio ricordare, non soltanto pone evidenti problemi di gettito, di solidità del gettito (in questi giorni discutiamo il quadro del DEF e rischiamo, se non interveniamo urgentemente, che quel quadro del DEF sia seriamente reso fragile, infragilito da questa situazione) anche perché da questi uffici dipende il funzionamento ordinario, quotidiano di un pezzo importante della nostra economia. Non credo che il Paese possa permettersi un impatto molto rilevante che può derivare dal blocco organizzativo continuato. Quindi, chiedo al Governo di individuare gli strumenti amministrativi e, se del caso, quelli legislativi per portare a soluzione urgentemente il problema.

  PRESIDENTE. Il Viceministro dell´economia e delle finanze, Enrico Morando, ha facoltà di rispondere.

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell´economia e delle finanze. Grazie, signora Presidente. Gli interpellanti − lo ha fatto ora il deputato Causi − chiedono quali urgenti iniziative il Governo intenda intraprendere per salvaguardare l´attività delle Agenzie fiscali ed evitare rischi di aumento del contenzioso e di perdita di gettito. Il problema nasce dalla sentenza che è già stata illustrata e quindi mi affido al testo scritto per i particolari tecnici. 
  L´affidamento di incarichi dirigenziali a funzionari, quindi non a dirigenti, coerentemente con la legislazione all´epoca vigente, si è rivelato, secondo quanto sostenuto dalle Agenzie fiscali, per il passato, uno strumento necessario per far fronte alle carenze di organico dirigenziale delle Agenzie in considerazione delle loro peculiarità e delle loro attività spiccatamente operative, uno strumento necessario per far fronte ad una carenza che si è venuta determinando dal 2009 in poi, evidentemente a causa di una sostanziale incapacità dell´amministrazione di provvedere alla copertura, in termini strutturali e definitivi, delle funzioni dirigenziali che in quelle Agenzie debbono essere garantite. Vorrei ribadire, a parziale risposta circa le preoccupazioni paventate dagli interpellanti, che l´intervento della Corte costituzionale non pregiudica la funzionalità delle Agenzie, che, come affermato dalla stessa Corte proprio in quella sentenza, non è condizionata dalla validità degli incarichi dirigenziali previsti dalla disposizione censurata e che è assicurata, quanto alla validità degli atti, da regole organizzative interne che prevedono la possibilità di ricorrere all´istituto della delega anche a funzionari, per l´adozione di atti a competenza dirigenziale. A conforto, la stessa Corte costituzionale richiama una consolidata giurisprudenza della Corte suprema di cassazione (ho la citazione della sentenza ma non voglio adesso far perdere tempo), che giudica sufficiente, ai fini del riconoscimento della validità dell´atto tributario, la provenienza dell´atto dall´ufficio in quanto idoneo ad esprimerne all´esterno la volontà. Questo risponde, a nostro avviso, ai principi di buon andamento di cui all´articolo 97 della Costituzione e di conservazione degli atti amministrativi e di continuità dell´azione amministrativa. Pertanto − e questo è un primo elemento rilevante, a mio giudizio, di risposta alle preoccupazioni che sono state manifestate −, non si intravedono rischi di invalidità degli avvisi di accertamento e delle cartelle esattoriali emesse nel corso delle attività delle Agenzie nel passato, uffici delle Agenzie nelle quali sviluppavano la loro attività dirigenziale i funzionari che avevano assunto questo incarico. Peraltro, l´immediata e puntuale applicazione da parte dell´Agenzia delle entrate della citata sentenza della Corte costituzionale, la n. 37 del 2015, ha comportato la revoca − confermo il numero di cui ha parlato l´onorevole Causi − di oltre 800 incarichi di funzioni dirigenziali all´interno di quegli uffici, conferiti sulla base delle disposizioni normative (in particolare articolo 8, comma 24, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44) vigenti fino al giorno successivo alla pubblicazione della predetta sentenza della Corte costituzionale in Gazzetta Ufficiale. 
  Quanto a future iniziative, volte ad assicurare il buon funzionamento delle Agenzie fiscali e garantire il normale proseguimento delle attività di servizi ai contribuenti, controllo e riscossione, particolarmente impegnative in questa fase (si pensi all´attività correlata, già richiamata dall´onorevole Causi, alla riforma del catasto, alle dichiarazioni precompilate ed alla voluntary disclosure), ferma la necessità di tenere conto delle indicazioni emerse dalla sentenza della Corte costituzionale, che ovviamente il Governo non ha alcuna intenzione di ignorare, si stanno valutando ulteriori soluzioni − se del caso, anche normative − allo scopo di consolidare e salvaguardare le entrate erariali e la tutela del buon andamento dell´azione amministrativa ed assicurare la massima celerità nella copertura delle vacanze dell´organico dirigenziale, mediante la riattivazione delle procedure per la copertura di posti dirigenziali vacanti secondo le modalità del concorso pubblico, un concorso che deve trovare un esito a data certa, non oltre la prima metà del 2016. Nelle more, poiché sto parlando di un concorso che si deve ancora espletare, con quella data certa prima richiamata, che lascia pur sempre un lasso di tempo di vacanza, al fine di garantire la piena funzionalità delle Agenzie fiscali, il Governo intende far ricorso a tutti gli strumenti amministrativi disponibili e a istituti già previsti a legislazione vigente e in linea con la sentenza della Corte costituzionale, come il conferimento ai dirigenti in servizio della direzione ad interim di uffici vacanti e la delega a funzionari per l´adozione di atti a competenza dirigenziale.

  PRESIDENTE. Il deputato Causi ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza.

  MARCO CAUSI. Presidente, sono soddisfatto del fatto che il Governo stia lavorando per trovare una soluzione, tuttavia mi pare che ancora non sia chiaro il quadro entro cui essa dovrebbe inserirsi. A me sembra che vi siano tre questioni che andrebbero risolte velocemente. La prima è che è vero che nella sentenza della Corte è scritto che la illegittimità del funzionario dirigente non pregiudica la legittimità degli atti, tuttavia è già partita una massiccia operazione di contenzioso. Quindi io credo che noi dobbiamo trovare un modo per evitare questo contenzioso, contenzioso che sarebbe sbagliato sia per i contribuenti sia per l´amministrazione in quanto distoglierebbe risorse da parte di entrambi i soggetti verso pratiche che, molto probabilmente, come ha detto la Corte stessa, non andrebbero a buon fine. Da questo punto di vista invito il Governo a valutare se una norma interpretativa di ciò che dice la sentenza n. 37 del 2015 non possa aiutarci. Secondo punto: è molto giusto quanto detto dal Viceministro Morando. Noi non possiamo permetterci in alcun modo di eludere la sentenza della Corte costituzionale, quindi qualsiasi soluzione emergenziale non può che essere temporanea e a tempo predefinito, come dire, con una dissolvenza certa. Proprio perciò mi domando se non serva una norma specifica che in qualche modo protegga il nuovo concorso, in quanto i vecchi concorsi tenuti negli ultimi quindici anni sono praticamente quasi tutti caduti sotto il fuoco incrociato dei ricorsi al Tar o al Consiglio di Stato perché la normativa che li reggeva era incerta. Proprio per non eludere la sentenza della Corte e per indire un nuovo concorso che possa espletarsi con una data certa mi domando se non occorra una norma temporanea a protezione di questo concorso. Avremo poi l´obbligo tutti noi di intrecciare questa discussione con un ragionamento di lungo periodo sul rinnovamento, la modernizzazione e la manutenzione straordinaria del modello organizzativo delle Agenzie fiscali, intrecciandola anche con i processi più generali di riforma della pubblica amministrazione. Ringrazio il Governo per questa risposta, ma al tempo stesso gli chiedo che entro pochi giorni possano essere sciolti i dubbi e le questioni interpretative che lo stesso Governo ha inserito oggi nelle sue risposte.

 

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