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Marco Causi

Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.

La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
 



13/03/2013 Marco Causi
Serve un governo per trattare con la UE e presentare il DEF
Il capogruppo designato dal M5S in Senato, Crimi, propone di dare compiuto avvio ai lavori parlamentari anche in assenza di iniziative legislative da parte del governo. E tuttavia Crimi dimentica che l´atto fondamentale su cui il Parlamento dovrebbe essere chiamato a esprimersi nelle prossime settimane è il Documento di Economia e Finanza (DEF), che deve essere presentato dal governo entro il 10 aprile e approvato dal Parlamento entro il 30 aprile, e che dovrebbe (sperabilmente) contenere gli esiti della difficile trattativa europea in corso in questi giorni in materia di patto di stabilità e crescita, meccanismi per sbloccare i crediti della pubblica amministrazione alle imprese, bilancio europeo, ed altro ancora.
E´ il governo che conduce le trattative europee ed è il governo che presenta alle Camere il DEF. Se davvero il M5S non vuole giocare allo sfascio, allora, il ragionamento di Crimi comporta una scelta fra due alternative: o il M5S contribuisce a far nascere in tempi brevi un nuovo esecutivo che sia pienamente titolato a trattare in Europa e a presentare alle Camere fra meno di un mese il conseguente quadro di programmazione economica e finanziaria, oppure il M5S prende atto che la trattativa europea sarà condotta dall´esecutivo in carica e accetta l´invito che, in modo istituzionalmente corretto, il presidente pro tempore Monti ha rivolto a tutte le forze politiche presenti nel nuovo Parlamento per tenerle informate dell´andamento dei lavori nelle diverse sedi europee.
Tertium non datur, se davvero si vuole contribuire a sostenere il paese nel passaggio più difficile di questa fase, e cioè nella trattativa volta a introdurre una robusta iniezione di crescita in politiche europee finora dominate dalla sola preoccupazione della stabilità finanziaria. Purtroppo il presidente del M5S ha rifiutato l´invito rivoltogli da Monti, con ciò facendo mancare il bene più prezioso di cui l´Italia ha oggi bisogno nel confronto con l´Europa, e cioè il massimo di coesione interna.
E´ sempre in tempo, tuttavia, per ripensarci. Oppure per scegliere l´altra strada, e cioè la nascita di un nuovo governo, un governo di cambiamento. Invito Crimi a riflettere: la velocità che lui auspica nella ripresa dei lavori parlamentari rischia di diventare fumo negli occhi e pura propaganda se contemporaneamente il paese non ha una rappresentanza governativa forte e accreditata in Europa.
 
Vedi il comunicato stampa su:
 

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