(ANSA) - ROMA, 17 GEN - ´Alemanno non fa altro che lamentarsi: la sua scusa e´ che non ha combinato nulla in quasi tre anni per colpa del debito ereditato dal passato. Ma i romani ormai hanno capito che c´e´ qualcosa che non va in questo teorema: se davvero la situazione finanziaria del Comune era cosi´ disastrosa, come mai si sono trovati 70 milioni di euro per procedere a duemila nuove assunzioni in Atac e Ama?´. A chiederlo e´ il deputato e ex assessore al bilancio capitolino Pd Marco Causi.
´Anche le amministrazioni di Rutelli e Veltroni - sostiene Causi - avevano ereditato un ingente debito: un´eredita´ storica, legata ai contenziosi urbanistici - alcuni dei quali risalenti fino alle Olimpiadi del 1960 - e al trasporto pubblico locale, da sempre sottofinanziato a Roma e nel Lazio al confronto con le altre Regioni. La differenza e´ che Rutelli e Veltroni si sono rimboccati le maniche e hanno gestito il Comune in modo attivo e responsabile, pur disponendo di soli strumenti ordinari. Hanno lavorato per far crescere la citta´, ad esempio predisponendo l´intero piano finanziario per i cantieri aperti delle linee B1 e C e attivando apposite linee di credito per coprirne i pagamenti fino al 2015´. Una voce, questa, aggiunge il deputato Pd, che ´l´ineffabile Alemanno ha inserito fra i ´debiti pregressi´: in effetti si tratta di due ´buchi´, uno fra San Giovanni e Tor Vergata, l´altro da Piazza Bologna a Piazzale Jonio, gli unici veri buchi che le amministrazioni di centrosinistra hanno lasciato in eredità´.
´Alemanno invece - sostiene l´ex assessore - pur avendo ottenuto alcune norme di legge speciali per il rientro del debito, si e´ rivelato incapace di una gestione sana e responsabile. Sul debito, dove Alemanno ha potuto beneficiare di ben sei norme speciali, non e´ stato ancora chiuso il famigerato piano di rientro. Ma si sa, la colpa è sempre degli altri...´