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Marco Causi

Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.

La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
 



14/05/2010 Il Messaggero
Federalismo, la Lega accelera sui beni demaniali
PER CAMERA E SENATO NON CAMBIA NIENTE Restano allo Stato le sedi degli organi costituzionali Il lago di Bracciano va alla Provincia di Roma.
 E´ arrivato il parere sul primo decreto attuativo del governo della legge delega sul federalismo fiscale approvata un anno fa. Il tema è quello del demanio e riguarda anche il trasferimento dei beni delloStato agli enti locali. L´apposita commissione bicamerale sul federalismo fiscale suggerisce innanzitutto difissare una tempistica dei trasferimenti dei beni dallo Stato alle autonomie, una «cadenza periodica», con nuove attribuzioni almeno ogni due anni. E prevede che entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo sul demanio vadano individuati e «attribuiti» i beni in uso al ministero della Difesa che possono essere trasferiti a Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni che li richiedono. Ma anche su molti altri aspetti il parere della Commissione di fatto riscrive il decreto sul demanio. Il testo è stato messo  a punto dai relatori Massimo Corsaro (Pdl) e Marco Causi (Pd), verrà votato mercoledì prossimo per poi passare al Consiglio dei ministri ed essere pubblicato in Gazzetta entro il 21 maggio. Le spese relative a
un bene o un gruppo di beni trasferiti dallo Stato alle autonomie con il federalismo fiscale non peseranno ai fini del patto di stabilità interno per un importo corrispondente a quelle già sostenute dallo Stato per la gestione di quel bene, si legge nella bozza. Inoltre i fondi immobiliari ai quali possono essere conferiti i beni
trasferiti dallo Stato alle autonomie, sono, almeno per il periodo di avvio della loro operatività, a esclusiva quota pubblica, riservata «agli enti territoriali conferenti». In caso di dismissione degli immobili da parte degli enti locali le risorse nette sono acquisite dall´ente territoriale per un ammontare pari all´85% e destinate allariduzione del debito dell´ente. La restante quota parte del 15% è destinata al Fondo per l´ammortamento dei titoli di Stato. Entro 180 giorni dall´entrata in vigore del decreto sul federalismo demaniale, con uno o più decreti della presidenza del Consiglio dei ministri, vengono trasferiti alle Regioni i beni del demanio idrico e del demanio marittimo. Una quota dei proventi dei canoni di concessione di quei beni va alle Province. Fiumi e laghi come il Po o il Lago di Garda che attraversano più regioni restano in capo allo Stato. Laghi comequello di Bracciano, «chiusi e privi di emissari di superficie» vanno alle Province. Anche le sedi di Camera e Senato, oltre al Quirinale, restano statali. Esclusi dal trasferimento anche gli uffici della Corte Costituzionale e di tutti gli organi a rilevanza costituzionale.
 

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