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Marco Causi

Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.

La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
 



23/03/2009 APCOM
Roma capitale/ Causi: Riforma risultato di tutti,non di una parte
"Fu intervento centro-sinistra su titolo V a renderla possibile"
Roma, 23 mar. (Apcom) - La riforma di Roma capitale è un risultato di tutta la città, e non di una parte politica. E´ quanto sottolinea in una nota Marco Causi, deputato del Partito democratico ed ex assessore al Bilancio del Comune di Roma. La Camera approva domani in seconda lettura, ricorda Causi, il disegno di legge delega sul federalismo fiscale, al cui interno è inserito il nuovo ordinamento di Roma capitale. "Viene così data attuazione finalmente - spiega - ad una norma introdotta nella riforma costituzionale del 2001. Più poteri al Comune della città capitale, soprattutto in tema di sviluppo urbano, sviluppo economico e sociale, servizi urbani. In prospettiva, più risorse finanziarie". "L´attuazione di quanto scritto in Costituzione - prosegue - è il risultato dell´iniziativa del sindaco Alemanno e del Governo di centro-destra. Chapeau. Ma nessuno si dimentichi, per favore, che la riforma costituzionale del 2001 fu fatta dal centro-sinistra, con il voto contrario del centro-destra. E´ lì che fu introdotto il principio che ´Roma è la capitale della Repubblica´ e quindi che una legge ordinaria ne avrebbe definito il funzionamento". Inoltre, continua il deputato democratico, "per tutto il quinquennio 2001-2006 il centro-destra al Governo, con l´attuale sindaco di Roma nelle funzioni di ministro, non diede attuazione a questa riforma. Forse - sottolinea Causi - perché allora era il centro-sinistra a governare il Campidoglio". Occorre poi ricordare, aggiunge, che "i disegni di legge presentati in Parlamento nel dicembre del 2007 dal Governo Prodi per l´attuazione del titolo V della Costituzione prevedevano norme per Roma capitale del tutto simili a quelle che oggi vanno in porto. La legislatura, come tutti sanno, finì anticipatamente, e tumultuosamente, e il Parlamento non fece in tempo ad approvarle". Perciò, spiega l´ex assessore capitolino, "la riforma di Roma capitale è un risultato di tutta la città, e non di una parte politica. Serve a rendere le strutture del governo locale più adeguate e più efficaci a svolgere compiti che, nel caso di Roma, sono diversi da quelli degli altri Comuni, per effetto del ruolo istituzionale svolto dalla città. Serve a superare lo storico sottodimensionamento delle risorse finanziarie su cui il Campidoglio può contare. Serve a mettere Roma, e l´Italia, in linea con quanto avviene nel caso delle capitali di tutti gli Stati, a partire da quelli europei. Con Roma capitale, d´altra parte - aggiunge - nascono nuove sfide e nuovi impegni, e si riducono gli alibi, per chi oggi governa il Campidoglio. Sfide e impegni - conclude - su cui, ancor di più, l´opposizione vigilerà, stimolerà e controllerà la capacità di attuazione da parte del sindaco, della giunta e della maggioranza capitolina".

http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?art_id=678022
 

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