Atto Camera
Interpellanza urgente 2-00918
presentato da
CAUSI Marco
testo di
Venerdì 10 aprile 2015, seduta n. 406
I
sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell´economia e delle
finanze, per sapere − premesso che:
l´articolo
8, comma 24, del decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con
modificazioni, dalla legge 26 aprile 2012, n. 44, autorizza l´Agenzia delle
dogane e dei monopoli e l´Agenzia delle entrate ad espletare procedure
concorsuali per la copertura di posizioni dirigenziali vacanti;
il
medesimo comma 24 prevede, inoltre, che, nelle more dell´espletamento di dette
procedure, le Agenzie possano attribuire incarichi dirigenziali a propri
funzionari con la stipula di contratti di lavoro a tempo determinato, la cui
durata è fissata in relazione al tempo necessario per la copertura del posto
vacante tramite concorso;
l´Agenzia
delle dogane e dei monopoli e l´Agenzia delle entrate hanno indetto i necessari
concorsi pubblici per il reclutamento dei dirigenti di seconda fascia; tuttavia,
avverso tali bandi di concorso sono stati prodotti vari ricorsi, tuttora
pendenti;
al fine di consentire la definizione delle suddette procedure
concorsuali nel rispetto del limite temporale di legge, l´articolo 1, comma 8,
del decreto-legge 31 dicembre 2014, n. 192, convertito, con modificazioni,
dalla legge 27 febbraio 2015, n. 11, è intervenuto prorogando al 31 dicembre
2015 il termine per il completamento delle citate procedure concorsuali e
contestualmente prorogando gli incarichi già attribuiti;
a seguito
della sentenza n. 37 del 17 marzo 2015, pronunciata dalla Corte costituzionale
nel giudizio di legittimità sul citato articolo 8, comma 24, promosso dal
Consiglio di Stato, nei procedimenti riuniti proposti dall´Agenzia delle
entrate contro altrettante sentenze del tribunale amministrativo regionale del
Lazio, è stata dichiarata l´illegittimità della proroga del conferimento di
incarichi dirigenziali a tempo determinato senza un concorso pubblico;
pur
salvaguardando la legittimità degli atti firmati dai funzionari incaricati di
ruoli dirigenziali, la sentenza produce, dal giorno successivo alla
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, la decadenza dall´incarico di oltre
1.000 funzionari che ricoprono incarichi dirigenziali nelle Agenzie delle entrate
e delle dogane e il conseguente rischio di stallo dell´operatività per
l´immediato futuro, ivi inclusa l´attività di rimborso fiscale e della
riscossione;
venendo
meno la possibilità di assicurare la direzione degli uffici nelle agenzie
fiscali, il problema del funzionamento delle strutture diventa di estrema
gravità e urgenza, con potenziali immediati effetti negativi sulle previsioni
di entrata per il 2015, in particolare per il rischio di blocco delle
lavorazioni non standardizzate, per le quali è necessaria una guida esperta,
come, ad esempio, il ravvedimento operoso «lungo» introdotto dalla legge di
stabilità 2015, la voluntary disclosure, la gestione del contenzioso;
nonostante
la Corte costituzionale, nella sentenza sopra citata, salvaguardi la
legittimità degli atti, sussiste il rischio di un aumento del contenzioso, che
porterebbe al ribaltamento della tendenza in vigore da tre anni, incentivata
dagli indirizzi della nuova produzione legislativa, in particolare dalla legge
di delega fiscale, di una riduzione del contenzioso;
per
contrastare tale rischio, che, secondo le dichiarazioni finora fatte dal
Governo, sostanzialmente non sussisterebbe (si veda a tal proposito la risposta
all´interrogazione a risposta immediata nella Commissione finanze della Camera
dei deputati n. 5-05132, nella seduta del 24 marzo 2015), alcuni ritengono
opportuno il varo di un´apposita norma interpretativa;
parimenti
l´applicazione della citata sentenza n. 37 può determinare, per l´Agenzia delle
dogane e dei monopoli, un serio rischio per la riscossione dei dazi doganali e
per la gestione del relativo contenzioso, con conseguente immediata
responsabilità finanziaria dello Stato italiano nei confronti dell´Unione
europea, nonché l´indebolimento del dispositivo di prevenzione e repressione
dei traffici illeciti transfrontalieri di merci e di valuta, oltre alla
possibile ritardata o mancata applicazione dei controlli conseguenti alle
decisioni di embargo internazionale nei confronti di alcuni Paesi;
il
Governo ha manifestato la volontà di risolvere il problema in tempi brevi,
consapevole che l´attività delle agenzie fiscali risulta essere un pezzo
fondamentale della politica economica del Paese;
l´urgenza
della questione è difficilmente discutibile, visti i rischi di aumento del
contenzioso e di perdita di gettito derivanti dalle ricadute della sentenza
sopra citata sulla certezza del diritto e sulla funzionalità degli uffici;
al tempo
stesso, la crisi determinatasi suggerisce di valutare, accanto alle soluzioni
urgenti e temporanee, quelle strutturali e permanenti, con un complessivo
processo di adattamento e di modernizzazione del modello delle agenzie fiscali
nato nel 1999 −:
quali
urgenti iniziative intenda intraprendere il Governo per salvaguardare
l´attività delle agenzie fiscali ed evitare i rischi di aumento del contenzioso
e di perdita di gettito.
(2-00918) «Causi, Cinzia Maria
Fontana, Capozzolo, Carbone, Carella,
Colaninno, De
Maria, Marco Di Maio, Marco Di Stefano, Fragomeli,
Fregolent, Ginato,
Gitti, Lodolini,
Moretto, Pelillo,
Petrini, Ribaudo,
Sanga, Zoggia».
Resoconto della discussione in Aula (10 aprile 2015)
Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 10,10).
PRESIDENTE. L´ordine del
giorno reca lo svolgimento di interpellanze urgenti.
(Iniziative
volte a salvaguardare l´attività delle agenzie fiscali e ad evitare i rischi di
aumento del contenzioso e di perdite del gettito fiscale, alla luce della
sentenza della Corte costituzionale n. 37 del 2015 − n. 2-00918)
PRESIDENTE. Passiamo alla
prima interpellanza urgente all´ordine del giorno, Causi ed altri n. 2-00918, concernente
iniziative volte a salvaguardare l´attività delle agenzie fiscali e ad evitare
i rischi di aumento del contenzioso e di perdite del gettito fiscale, alla luce
della sentenza della Corte costituzionale n. 37 del 2015 (Vedi l´allegato A
− Interpellanze urgenti).
Chiedo al deputato Causi se intenda illustrare
la sua interpellanza o se si riservi di intervenire in sede di replica.
MARCO CAUSI. Grazie
Presidente, i fatti sono noti anche all´opinione pubblica e alla stampa: per
effetto di una serie di concorsi per dirigenti che non sono andati a buon fine
dal 1999 ad oggi − quindi, per effetto di un problema che ha anche una natura
strutturale e permanente, che andrà anche risolto in quella prospettiva e non
soltanto in prospettiva emergenziale − la Corte costituzionale ha dichiarato
illegittimo l´istituto delle reggenze che, in questi 15 anni, avevano permesso
alle agenzie fiscali (quindi, entrate, dogane e monopoli e territorio) di
coprire le posizioni dirigenziali in assenza di concorsi pienamente espletati.
Questa sentenza, oltre a ricordarci (e questo è certamente un tema importante)
di dare una sistemazione strutturale e permanente al modello organizzativo
delle agenzie fiscali nate dalla riforma del 1999, pone, però, anche un
problema di emergenza immediata sull´operatività di questi uffici. Infatti,
questi uffici, da pochi giorni, dal 1o aprile, di
fatto, hanno un´enorme carenza di posizioni dirigenziali e, quindi, di
dirigenti abilitati a poter apporre la firma agli atti. Parliamo di uffici che
hanno in pianta organica 1.200 posizioni dirigenziali di cui, a questo punto,
ne sono decadute circa 800 e ne rimangono solo 300 coperte.
Certamente, c´è
un tema di perdita di gettito, penso, in particolare, alle lavorazioni più
complesse, come il ravvedimento operoso lungo, la voluntary disclosure,
cioè tutte quelle lavorazioni che non vanno in automatico e hanno bisogno di un
presidio responsabile, di una persona competente dotata di poteri di firma e
del potere anche di entrare nel merito, ma c´è anche un potenziale impatto
sull´economia del blocco sostanziale di questi uffici. Pensiamo che questi
uffici sono quelli proposti, ad esempio, ai rimborsi IVA; rimborsi IVA che
adesso, con il reverse charge in funzione, sono uno degli elementi di
maggiore preoccupazione nel rapporto fra amministrazione finanziaria e imprese.
Pensiamo che questi uffici sono, ad esempio, gli uffici doganali e, quindi,
uffici, la cui funzionalità è importantissima per tutto quel pezzo, ed è molto
rilevante, del sistema economico italiano che lavora sull´import-export.
Il Partito Democratico ha proposto questa interpellanza urgente perché
ritiene che vi sia al riguardo veramente un´urgenza rilevante e non vorremmo −
e qui adesso aspetto la risposta del Governo − che il Governo si faccia
prendere, in questa vicenda, dalla sindrome della favola di Esopo, del pastore
che grida al lupo al lupo, cioè invoca l´urgenza tante volte, quando poi
l´urgenza c´è davvero e quando poi il lupo arriva davvero, in questo caso, ha
qualche prevenzione ad invocare l´urgenza; si lascia così nell´incertezza un
importante pezzo dell´amministrazione statale, il cui blocco, appunto, voglio
ricordare, non soltanto pone evidenti problemi di gettito, di solidità del
gettito (in questi giorni discutiamo il quadro del DEF e rischiamo, se non
interveniamo urgentemente, che quel quadro del DEF sia seriamente reso fragile,
infragilito da questa situazione) anche perché da questi uffici dipende il
funzionamento ordinario, quotidiano di un pezzo importante della nostra
economia. Non credo che il Paese possa permettersi un impatto molto rilevante
che può derivare dal blocco organizzativo continuato. Quindi, chiedo al Governo
di individuare gli strumenti amministrativi e, se del caso, quelli legislativi
per portare a soluzione urgentemente il problema.
PRESIDENTE. Il Viceministro
dell´economia e delle finanze, Enrico Morando, ha facoltà di rispondere.
ENRICO MORANDO, Viceministro
dell´economia e delle finanze. Grazie, signora Presidente. Gli
interpellanti − lo ha fatto ora il deputato Causi − chiedono quali urgenti
iniziative il Governo intenda intraprendere per salvaguardare l´attività delle
Agenzie fiscali ed evitare rischi di aumento del contenzioso e di perdita di
gettito. Il problema nasce dalla sentenza che è già stata illustrata e quindi
mi affido al testo scritto per i particolari tecnici.
L´affidamento di
incarichi dirigenziali a funzionari, quindi non a dirigenti, coerentemente con
la legislazione all´epoca vigente, si è rivelato, secondo quanto sostenuto
dalle Agenzie fiscali, per il passato, uno strumento necessario per far fronte
alle carenze di organico dirigenziale delle Agenzie in considerazione delle
loro peculiarità e delle loro attività spiccatamente operative, uno strumento
necessario per far fronte ad una carenza che si è venuta determinando dal 2009
in poi, evidentemente a causa di una sostanziale incapacità
dell´amministrazione di provvedere alla copertura, in termini strutturali e
definitivi, delle funzioni dirigenziali che in quelle Agenzie debbono essere
garantite. Vorrei ribadire, a parziale risposta circa le preoccupazioni
paventate dagli interpellanti, che l´intervento della Corte costituzionale non
pregiudica la funzionalità delle Agenzie, che, come affermato dalla
stessa Corte proprio in quella sentenza, non è condizionata dalla validità
degli incarichi dirigenziali previsti dalla disposizione censurata e che è
assicurata, quanto alla validità degli atti, da regole organizzative interne
che prevedono la possibilità di ricorrere all´istituto della delega anche a
funzionari, per l´adozione di atti a competenza dirigenziale. A conforto, la
stessa Corte costituzionale richiama una consolidata giurisprudenza della Corte
suprema di cassazione (ho la citazione della sentenza ma non voglio adesso far
perdere tempo), che giudica sufficiente, ai fini del riconoscimento della
validità dell´atto tributario, la provenienza dell´atto dall´ufficio in quanto
idoneo ad esprimerne all´esterno la volontà. Questo risponde, a nostro avviso,
ai principi di buon andamento di cui all´articolo 97 della Costituzione e di
conservazione degli atti amministrativi e di continuità dell´azione
amministrativa. Pertanto − e questo è un primo elemento rilevante, a mio
giudizio, di risposta alle preoccupazioni che sono state manifestate −, non si
intravedono rischi di invalidità degli avvisi di accertamento e delle cartelle
esattoriali emesse nel corso delle attività delle Agenzie nel passato, uffici
delle Agenzie nelle quali sviluppavano la loro attività dirigenziale i
funzionari che avevano assunto questo incarico. Peraltro, l´immediata e
puntuale applicazione da parte dell´Agenzia delle entrate della citata sentenza
della Corte costituzionale, la n. 37 del 2015, ha comportato la revoca −
confermo il numero di cui ha parlato l´onorevole Causi − di oltre 800 incarichi
di funzioni dirigenziali all´interno di quegli uffici, conferiti sulla base
delle disposizioni normative (in particolare articolo 8, comma 24, del
decreto-legge 2 marzo 2012, n. 16, convertito, con modificazioni, dalla legge
26 aprile 2012, n. 44) vigenti fino al giorno successivo alla pubblicazione
della predetta sentenza della Corte costituzionale in Gazzetta Ufficiale.
Quanto a future iniziative, volte ad assicurare il buon funzionamento delle
Agenzie fiscali e garantire il normale proseguimento delle attività di servizi
ai contribuenti, controllo e riscossione, particolarmente impegnative in questa
fase (si pensi all´attività correlata, già richiamata dall´onorevole Causi,
alla riforma del catasto, alle dichiarazioni precompilate ed alla voluntary
disclosure), ferma la necessità di tenere conto delle indicazioni emerse
dalla sentenza della Corte costituzionale, che ovviamente il Governo non ha
alcuna intenzione di ignorare, si stanno valutando ulteriori soluzioni − se del
caso, anche normative − allo scopo di consolidare e salvaguardare le entrate
erariali e la tutela del buon andamento dell´azione amministrativa ed
assicurare la massima celerità nella copertura delle vacanze dell´organico
dirigenziale, mediante la riattivazione delle procedure per la copertura di
posti dirigenziali vacanti secondo le modalità del concorso pubblico, un
concorso che deve trovare un esito a data certa, non oltre la prima metà del
2016. Nelle more, poiché sto parlando di un concorso che si deve ancora
espletare, con quella data certa prima richiamata, che lascia pur sempre un
lasso di tempo di vacanza, al fine di garantire la piena funzionalità delle
Agenzie fiscali, il Governo intende far ricorso a tutti gli strumenti
amministrativi disponibili e a istituti già previsti a legislazione vigente e
in linea con la sentenza della Corte costituzionale, come il conferimento ai
dirigenti in servizio della direzione ad interim di uffici vacanti e la
delega a funzionari per l´adozione di atti a competenza dirigenziale.
PRESIDENTE. Il deputato Causi
ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua
interpellanza.
MARCO CAUSI. Presidente, sono
soddisfatto del fatto che il Governo stia lavorando per trovare una soluzione,
tuttavia mi pare che ancora non sia chiaro il quadro entro cui essa dovrebbe
inserirsi. A me sembra che vi siano tre questioni che andrebbero risolte
velocemente. La prima è che è vero che nella sentenza della Corte è
scritto che la illegittimità del funzionario dirigente non pregiudica la
legittimità degli atti, tuttavia è già partita una massiccia operazione di
contenzioso. Quindi io credo che noi dobbiamo trovare un modo per evitare
questo contenzioso, contenzioso che sarebbe sbagliato sia per i contribuenti
sia per l´amministrazione in quanto distoglierebbe risorse da parte di entrambi
i soggetti verso pratiche che, molto probabilmente, come ha detto la Corte
stessa, non andrebbero a buon fine. Da questo punto di vista invito il Governo
a valutare se una norma interpretativa di ciò che dice la sentenza n. 37 del
2015 non possa aiutarci. Secondo punto: è molto giusto quanto detto dal
Viceministro Morando. Noi non possiamo permetterci in alcun modo di eludere la
sentenza della Corte costituzionale, quindi qualsiasi soluzione emergenziale
non può che essere temporanea e a tempo predefinito, come dire, con una
dissolvenza certa. Proprio perciò mi domando se non serva una norma specifica
che in qualche modo protegga il nuovo concorso, in quanto i vecchi concorsi
tenuti negli ultimi quindici anni sono praticamente quasi tutti caduti sotto il
fuoco incrociato dei ricorsi al Tar o al Consiglio di Stato perché la normativa
che li reggeva era incerta. Proprio per non eludere la sentenza della Corte e
per indire un nuovo concorso che possa espletarsi con una data certa mi domando
se non occorra una norma temporanea a protezione di questo concorso. Avremo poi
l´obbligo tutti noi di intrecciare questa discussione con un ragionamento di
lungo periodo sul rinnovamento, la modernizzazione e la manutenzione
straordinaria del modello organizzativo delle Agenzie fiscali, intrecciandola
anche con i processi più generali di riforma della pubblica amministrazione.
Ringrazio il Governo per questa risposta, ma al tempo stesso gli chiedo che
entro pochi giorni possano essere sciolti i dubbi e le questioni interpretative
che lo stesso Governo ha inserito oggi nelle sue risposte.