(ANSA, 5 Giugno) La Banca del Mezzogiorno,
´creatura nata per volere dell´ex ministro Giulio Tremonti e che avrebbe dovuto
occuparsi prioritariamente del rilancio del Mezzogiorno, si occupa principalmente di prestiti ai dipendenti
delle Poste dietro cessione del quinto e di sostenere gli investimenti nel
meridione di grandi gruppi industriali nazionali. E´ quanto emerge dalla
risposta fornita dal Tesoro durante un´interrogazione in commissione Finanze
alla Camera. ´´Gli obiettivi di crescita originariamente individuati - dice il
Governo - si sono poi rivelati difficilmente perseguibili anche in conseguenza
del rapido deterioramento del contesto economico, a cui si associa, oltre alla
debolezza della domanda di credito, anche un elevato rischio di ´adverse selection´
che impone l´adozione di severi criteri di valutazione del merito creditizio. D´intesa con l´azionista, il management
ha quindi puntato su due ulteriori ipotesi di sviluppo operativo: credito finalizzato
a sostenere gli investimenti nel meridione di grandi gruppi industriali nazionali e public utilities tra
le quali Fiat, Astaldi, Enav, Enel in linea con la mission assegnata per legge
alla banca. Finanziamenti (mutui e prestiti contro cessione di un quinto dello
stipendio) a dipendenti di Poste Italiane nel rispetto del vincolo di
prevalenza dell´attività rivolta al sostegno del tessuto imprenditoriale. La
banca ha inoltre recentemente annunciato l´avvio di diversi progetti per promuovere
un piu´ deciso sviluppo del credito alle Pmi´´.
Il Pd va all´attacco: ´´il Governo - spiega il
deputato Marco Causi, capogruppo Pd - ha confermato le nostre preoccupazioni: nessun
Tremonti Bond per il Sud è stato emesso, nonostante il trattamento fiscale
privilegiato, la Banca del Mezzogiorno eroga credito soprattutto alle grandi
imprese, e non alle piccole e medie, mentre l´attività in maggiore sviluppo è
quella dei prestiti ai dipendenti di Poste Italiane, sul quinto dello
stipendio. C´è da domandarsi se fosse necessario creare un istituto bancario
pubblico per organizzare normali attività bancarie retail per i dipendenti di
Poste Italiane. Ancor più grave appare la situazione se ricordiamo che i
rappresentanti del Mef nel Consiglio di Amministrazione della banca si sono
dimessi, secondo la stampa per divergenze di opinioni con il management, e che
la Banca del Mezzogiorno, dopo aver assorbito Mediocredito centrale, gestisce
per conto del Governo, il Fondo centrale di garanzia. Il Governo - conclude
Causi - si è impegnato ad approfondire l´esame della situazione nella Banca del
Mezzogiorno. Noi vigileremo affinché il progetto sia ricondotto alle sue
missioni pubbliche originarie, perdute per strada´´.
(AGENPARL, 5 GIUGNO) Il progetto originario sulla
Banca del Mezzogiorno ha subìto un pericoloso deragliamento. Lo ha ammesso oggi
il Governo durante il question time in Commissione Finanze, rispondendo
all´interrogazione del deputato Marco Causi, capogruppo Pd, che chiedeva:
"Che fine ha fatto la Banca del
Mezzogiorno, quel fantomatico istituto bancario pubblico che tanto
fortemente volle, nel 2010, l´allora Ministro Tremonti come foglia di fico per
nascondere l´impianto anti-meridionalista delle politiche del Governo
Berlusconi-Bossi? "Il Governo - spiega Causi - ha confermato le nostre
preoccupazioni: nessun Tremonti Bond per il Sud è stato emesso, nonostante il
trattamento fiscale privilegiato, la Banca del Mezzogiorno eroga credito
soprattutto alle grandi imprese, e non alle piccole e medie, mentre l´attività
in maggiore sviluppo quella dei prestiti ai dipendenti di Poste Italiane, sul
quinto dello stipendio. C´è da domandarsi se fosse necessario creare un nuovo
istituto bancario pubblico per organizzare normali attività bancarie retail per
i dipendenti di Poste Italiane. Ancor più grave appare la situazione se ricordiamo
che i rappresentanti del MEF nel Consiglio di
amministrazione della banca si sono dimessi − secondo la stampa per
divergenze di opinioni con il management - e che la Banca del Mezzogiorno, dopo
aver assorbito Mediocredito centrale, gestisce per conto del Governo, il Fondo
centrale di garanzia. Il Governo − conclude Causi - si è impegnato ad
approfondire l´esame della situazione nella Banca del Mezzogiorno. Noi
vigileremo affinchè il progetto sia ricondotto alle sue missioni pubbliche
originarie, perdute per strada".