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Marco Causi
Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.
La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
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01/04/2016 M.Causi Il tesoretto fiscale delle quattro banche che potrebbe salvare i risparmiatori |
Gianluca Paolucci, in un articolo uscito oggi su La Stampa, chiarisce
bene la questione dei crediti fiscali derivanti dalla svalutazione dei crediti
bancari (nome in codice: DTA) attribuibili alle quattro banche su cui è stata
attivata la procedura di risoluzione, oggetto di un mio emendamento al decreto
BCC, ritirato su richiesta del Governo. Le norme sulla risoluzione nel decreto
del novembre 2015 non chiariscono quale sarà la sorte di questi crediti
fiscali. Si tratta di circa 700 milioni, per i quali le bad bank sono
incapienti e che non sono stati trasferiti alle new bank, anche se di queste
risorse sembra si sia tenuto conto nella costruzione dei quadri contabili delle
new bank ai fini della loro valutazione per la successiva vendita. Il Governo
mi ha chiesto il ritiro dell´emendamento perchè vuole risolvere la questione
insieme a quella dei rimborsi agli obbligazionisti "inconsapevoli".
La questione però esiste, e volerla chiarire non implica "fare un regalo
alle new bank" a danno dei risparmiatori che hanno visto azzerato il
valore delle obbligazioni subordinate delle banche in risoluzione, come
qualcuno ha pensato di fronte al mio emendamento. Il vincitore, in realtà,
potrebbe essere il fisco: dato che queste DTA, finchè restano nelle bad bank,
non sono utilizzabili, esse alla fine potrebbero restare in mano all´erario,
riducendo il valore della vendita delle new bank a danno di chi ha messo i
soldi nel fondo di risoluzione (il sistema bancario). Fare emergere il problema
e trovare una soluzione potrebbe anche permettere di congegnare qualche
meccanismo per aumentare il fondo dei ristori agli obbligazionisti, che oggi è
previsto a 100 milioni. Si consideri che le obbligazioni retail azzerate sono
meno di 300 milioni. Clicca sotto per leggere l´articolo di Paolucci.
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