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Marco Causi

Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.

La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
 



25/03/2015 M.Causi
Così il conto corrente diventa portatile

Da oggi il decreto 3/2015 è legge, compresa la portabilità dei conti correnti, totalmente rielaborata in Parlamento su mia iniziativa (sono stato il relatore del provvedimento), in modo da recepire l´intera direttiva comunitaria in materia (il testo iniziale del governo si limitava a recepirne solo una parte). Leggi qui l´articolo di Alessandra Puato sul Corriere della Sera di oggi.

Così il conto corrente diventa portatile

Trasferibilità in 12 giorni, ma le banche hanno tre mesi di tempo per adeguarsi

di Alessandra Puato

Portabilità dei conti correnti, si parte. Dopo la conversione in legge del decreto legge 3/2015 (quello sulla riforma delle banche popolari), avvenuta il 24 marzo al Senato, la normativa sul trasloco semplice e veloce dei depositi bancari entra immediatamente in vigore. Le banche, però avranno tre mesi di tempo per adeguarsi, dunque la portabilità diffusa in tutto il sistema creditizio si avrà solo a fine giugno. Inoltre le nuove regole non vengono, per ora, automaticamente applicate ai conti correnti collegati a un deposito titoli, per i quali è in arrivo un secondo decreto, ma soltanto ai conti correnti più semplici. Comunque, è un passo avanti verso la concorrenza nel sistema bancario, che consentirà ai clienti di scegliere più facilmente le condizioni migliori.

Le tre novità
Che cosa cambia? Primo: i tempi di trasferimento, più rapidi perché c´è un tetto preciso. Entro 12 giorni lavorativi la vecchia banca deve avere spostato, al correntista che lo richieda, il conto nella nuova, completo di tutto, dalla liquidità ai bonifici ricorrenti, dalle bollette alle carte di credito. Se c´è un deposito titoli però i tempi possono essere un po´ più lunghi: il punto è ancora controverso e andrà regolato da un apposito decreto del ministero dell´Economia, atteso entro quattro mesi.

Secondo: il modo di gestione del trasferimento, più semplice. Basta andare nella nuova banca, chiedendo di spostare lì il conto corrente; si firma un modulo di autorizzazione - di fatto una delega - e con quello sarà il nuovo istituto di credito ad andare nel vecchio a chiedere tutte le carte e occuparsi dello spostamento del conto. «Non si perde più tempo né bisogna più sorbirsi le eventuali lamentele del direttore della banca che si lascia - commenta Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo - Ci aspettiamo che da inizio aprile l´operazione sia già possibile in alcune banche. Noi avevamo chiesto alcune modifiche di maggiore chiarezza, ma nel complesso diamo un giudizio positivo".
La terza novità sono le sanzioni. Per le banche che non rispettano questa procedura e i tempi sono previste multe tra i 5.160 e i 64.555 euro («È l´articolo 144, comma 3 del Testo unico bancario», sottolinea Altroconsumo). Inoltre sono previsi risarcimenti per i clienti che vengano penalizzati da uno spostamento tardivo del conto corrente. L´entità di questi rimborsi però sarà anch´essa da definirsi con un altro decreto del Mef, atteso entro quattro mesi. Se tutto va liscio, e le banche non frenano, sia gli indennizzi che i tempi per lo spostamento del deposito titoli saranno quindi ufficializzati da agosto.
Le banche online
«Con questo decreto e la diffusione dell´accesso alle banche online ci sarà moltissima mobilità», prevede Roberto Ferrari, direttore generale di CheBanca!, che il 24 marzo ha presentato una ricerca eloquente (realizzata con Human Highway) sulla diffusione dei conti via Internet, prima edizione del Digital banking index Italy, condotta tra 21 istituti di credito. Gli italiano che hanno un conto online, secondo l´indagine dell´istituto controllato da Mediobanca, e vi accedono ogni mese sono ormai 16,6 milioni (erano 14 milioni secondo un´indagine dell´Abi di due anni fa, dato non omogeneo, ma indicativa della crescita), come dire più di un correntista su due (il 57% dei cittadini «bancarizzati»). Dispongono di 1,5 conti a testa, contro gli 1,1 milioni dei correntisti tradizionali, e li scelgono per semplicità e costi contenuti, ma il fatto interessante è la mobilità.
Tre milioni di conti web chiusi
Nell´ultimo anno, infatti, hanno chiuso un conto online 3 milioni di correntisti via Internet, due dei quali per le condizioni economiche: ne hanno cercato un altro, più conveniente. È come dire che nell´ultimo anno (febbraio 105 su febbraio 2014) quasi il 18% dei correntisti online ha chiuso un conto corrente web (l´82,2% l´ha mantenuto). Fra le motivazioni (risposta multipla): «Costa troppo» nel 35% dei casi, «Con un conto in meno pago meno» nel 28%, «Non mi serve, ne ho già altri» (27%). Spicca anche una fetta del 43% di risposte di clienti che se ne sono andati perché non si trovavano bene: «La banca non mi soddisfa» (27%), «La banca mi ha trattato male» (17%), «La banca non mi dà ciò che vorrei».
I più veloci
Il trasferimento dei conti correnti c´era già, secondo accordi interbancari, ma i tempi di chiusura potevano essere lunghi: in base a un´indagine di Altroconsumo sui fogli informativi delle banche, condotta lo scorso gennaio, anche oltre i tre mesi. È il caso della Popolare di Vicenza, con oltre 90 giorni. I più veloci risultavano essere Creval e Unicredit, rispettivamente con tre e sei giorni lavorativi.

 

 

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