Dichiarazione di voto, Montecitorio, 10 luglio 2014
Le riforme sono di varia natura. Ci sono quelle strutturali (come le riforme costituzionali o quelle delle regole del mercato del lavoro), ci sono quelle con sviluppo a medio termine (la delega fiscale ad esempio, il cui primo decreto viene incardinato oggi: 105 pagine di semplificazioni negli adempimenti fiscali). Ci sono quelle che intervengono in modo chirurgico su singole questioni, qualcuno ha detto "lavorando con il cacciavite".
La modifica delle norme vigenti sui prestiti ipotecari vitalizi appartiene alla tecnica del "cacciavite". La proposta di legge prende spunto da un accordo fra ABI e tredici associazioni dei consumatori. L´obiettivo è di rendere pienamente funzionante anche in Italia quello che nei paesi anglosassoni è noto come "reverse mortgage". Si tratta di uno strumento che rende possibile per il settore creditizio attivare prestiti ad una categoria di persone − quelle anziane e molto anziane − le quali sono generalmente considerate "non bancabili". L´abitazione è posta a garanzia del prestito, con un meccanismo più efficiente e più equo, anche sul piano attuariale, di quello generato dalla vendita della nuda proprietà (che oggi viene usata da ben 20 mila persone all´anno).
Si tratta di prestiti a medio o lungo termine, non di mutui, poiché non c´è un rateo annuo da pagare. Una delle modifiche che viene introdotta è la facoltà di pagare anno dopo anno i soli interessi.
Le altre novità sono tre: una maggiore garanzia per gli eredi, per i quali il debito da restituire dopo l´evento negativo non potrà superare il valore dell´immobile; una maggiore garanzia per le banche, le quali passati 12 mesi, se gli eredi non hanno ancora ottemperato alla restituzione, possono mettere in vendita l´immobile posto a garanzia, fermo il diritto degli eredi a percepire l´eventuale differenza fra prezzo di vendita e debito da restituire; l´estensione anche a questo strumento delle norme vigenti di agevolazione fiscale per i prestiti a lungo termine, indipendentemente dalla data del rimborso, la quale ovviamente a priori non è conosciuta.
Nel Regno Unito, dopo la grande crisi finanziaria e immobiliare del 2008-2009, questo canale ha attivato 5 miliardi di sterline di credito bancario per le famiglie. Il 30 per cento di queste risorse sono state utilizzate dalle persone anziane per aiutare figli e nipoti nell´acquisto della casa, oppure nello start up della vita lavorativa e professionale.
L´auspicio che i presentatori del progetto di legge formulano è che anche da parte del sistema bancario italiano ci sia una risposta positiva, attivando così nuovi e sperabilmente ingenti flussi di credito alle famiglie, facendo leva sulla principale forma di ricchezza delle famiglie italiane e cioè sulla proprietà immobiliare. Questi flussi di credito potranno sostenere non solo i consumi, ma anche gli investimenti delle famiglie, anche in chiave inter-generazionale, giocando un ruolo positivo nella riduzione del razionamento del credito che tanta parte ha avuto e sta avendo come causa della perdurante stagnazione dell´economia italiana.
Non è un intervento di politica sociale. Non si tratta certo di un´alternativa alle misure di sostegno del reddito e di lotta all´esclusione sociale. Si tratta, più modestamente, di provare a far funzionare una tipologia di contratto finanziario che in Italia finora non si è diffuso, probabilmente a causa di difetti di tipo normativo.
Come primo presentatore del progetto di legge, insieme ad Antonio Misiani, voglio cogliere l´occasione per ringraziare il mio gruppo parlamentare che lo ha voluto scegliere fra le sue priorità; tutti i colleghi e colleghe della Commissione Finanze, che hanno partecipato alla sua analisi e discussione; in particolare Paolo Petrini, che in qualità di relatore ha svolto un complesso lavoro di merito con grande competenza ed attenzione; i gruppi parlamentari di opposizione, i quali − tutti tranne uno − hanno espresso il loro voto favorevole, dimostrandosi capaci di un positivo confronto sul merito di una proposta di legge di iniziativa parlamentare; il Governo, che nell´espressione del suo parere favorevole ha voluto cogliere l´importanza di una modifica normativa che, seppure di chirurgica entità, seppure insomma facente parte della modalità "riforme col cacciavite", può però ambire a sbloccare importanti flussi creditizi per le famiglie italiane.
Annuncio pertanto il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico.