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Marco Causi
Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.
La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
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21/05/2014 M.Causi Pensioni: Causi (Pd), Grillo diffonde numeri a vanvera |
Con taglio pensioni sopra i 5000 non si recuperano 7 miliardi (ANSA) - ROMA, 21 MAG - "Beppe Grillo ha dichiarato a Porta a Porta che "mettendo un tetto alle pensioni a 5.000 euro possiamo recuperare 7 miliardi" per il finanziamento del reddito minimo di cittadinanza. E´ una balla: il blocco degli assegni pensionistici sopra 5.000 euro mensili vale un risparmio inferiore a 2 miliardi. Meno male che si dice pronto a governare...chissa´ con quali conseguenze per il paese". Lo dichiara Marco Causi, capogruppo del Pd in commissione Finanze. "I conti sono facili da fare. Basta prendere le ultime statistiche Istat-Inps - spiega Causi - pubblicate il 2 aprile scorso. I pensionati che percepiscono assegni (al lordo delle tasse) sopra i cinquemila mensili sono 210.914, per un importo complessivo di 16,9 miliardi. Se a ciascuno/a fosse dato 5.000 al mese per tredici mensilita´ la spesa scenderebbe a 13,7 miliardi, con un risparmio di 3,2 miliardi. Al tempo stesso pero´ questi contribuenti pagherebbero meno tasse. Poiche´ a quei livelli di reddito (sopra 55 mila all´anno) l´aliquota e´ il 41 per cento, la riduzione di imposte versate allo Stato sarebbe di almeno 1,3 miliardi. Alle fine, il vero risparmio per lo Stato sarebbe di 3,2 meno 1,3 miliardi, dunque di 1,9. Insomma: Grillo sbaglia i calcoli in modo grossolano e distorce la discussione pubblica diffondendo numeri a vanvera. La strada maestra e´ quella proposta dal Partito Democratico: da un lato, procedere a una riforma in senso universalistico dei regimi di sussidio ai redditi dei disoccupati; dall´altro, ampliare le risorse disponibili per le politiche di inclusione sociale (tramite gli assegni di inclusione, o il reddito minimo di inserimento) chiamando tutti i contribuenti piu´ abbienti (e non solo i pensionati) a un contributo progressivo di solidarieta´. Con 2 miliardi si potrebbero beneficiare 500 mila famiglie, condizionando il sussidio alla formazione e riqualificazione professionale e all´obbligo d´istruzione per i figli minori". |
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