Il Sindaco Alemanno, in evidenti difficoltà sul governo della città, non trova niente di meglio che rispolverare la polemica di due anni fa sul debito ereditato. Si dimentica che quel debito, misurato per abitante, era inferiore a quello di Milano, Torino e molte altre città.
Ma si dimentica soprattutto di distinguere fra quel debito, derivante da antiche e trentennali vicende, e il nuovo debito che la sua amministrazione ha invece accumulato negli ultimi due anni. Un debito causato dal semplice fatto che il Comune ha smesso di pagare i fornitori, quindi un debito commerciale e non un debito primario.
La verità è una sola, e la città inizia a capirla. Il Comune di Roma non ha ancora ottenuto dal Governo i famosi 500 milioni di euro permanenti che erano stati promessi nell´estate del 2008, e tanto sbandierati sui manifesti con cui più volte il centrodestra capitolino ha riempito la città, fino a pochi mesi fa.
Il Partito Democratico ha fatto in Parlamento una proposta chiara: attuare a Roma un piano di rientro analogo a quello della sanità regionale, con risorse aggiuntive certe da parte del Governo e obiettivi da raggiungere da parte del Comune. Oggi la crisi del bilancio del Comune deriva dall´inadempienza del Governo e dallo stallo delle strategie finanziarie su cui il Sindaco e la sua Giunta avevano fatto affidamento.
La preoccupazione dei cittadini per la riduzione dei servizi e quella delle imprese per il blocco dei pagamenti, che sono alla base della capillare campagna che il Partito Democratico sta conducendo in tutti i quartieri della città, vanno prese sul serio e non possono diventare l´occasione per una nuova e stucchevole scaramuccia politica.
Alemanno la smetta di scaricare sul passato le sue difficoltà, assuma in pieno la responsabilità di governo della città, risponda alle preoccupazioni di cittadini e imprese con un piano e con una strategia credibili, e non con le solite recriminazioni. Le difficoltà del bilancio del Comune sono ormai diventate una questione nazionale, e non solo locale, e come tali vanno affrontate, chiedendo al Governo il rispetto degli impegni presi, ma al tempo stesso chiedendo al Comune e al suo Sindaco di dimostrarsi all´altezza del governo di una città così importante e complessa come Roma.