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Marco Causi
Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.
La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
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03/10/2009 lettere di Enrco Pasini e Marco Causi La mia presenza, la vostra "assenza" |
Cari amici e compagni, chi vi scrive è un semplice militante ed iscritto ad un circolo PD (Circolo Marconi di Roma). L´assenza di una nutrita pattuglia di deputati PD (i parlamentari che ho citato lo sono solo perchè ho avuto modo di incontrarli nel mio circolo, avendo con loro momenti di dibattito e crescita) nelle votazioni alla Camera per la incostituzionalità del DL sullo scudo fiscale e sulle votazioni dei giorni seguenti, credo che richieda ad ognuno di voi una profonda riflessione sulla responsabilità del ruolo di parlamentare, sulla sua dedizione, sulla capacità nel saper rappresentare i propri elettori e sul messaggio che viene recepito da elettori e militanti. Fermo restando che sono cosciente che il parlamentare è spesso impegnato in attività di rappresentanza del proprio mandato, spesso presso i propri elettori, è opportuno e doveroso che quando alcune battaglie politiche diventano "nodi cruciali", per quelle battaglie i gruppi parlamentari debbano essere TUTTI presenti. Ma oggi il sentimento (e la ragione dominante) è rabbia ed incomprensione tra i militanti; tra gli elettori il più semplice, ma non meno efficace "ma ce sò o ce fanno?" E a raccogliere i malumori e le perplessità di questi elettori ci siamo noi, noi i militanti dei circoli. Io credo che voi dobbiate sempre tenere a mente che i vostri datori di lavoro siamo noi, noi elettori e militanti e che questo dovrebbe consigliarvi un maggior rispetto nei nostri confronti. Spero che vengano SANZIONATE (altre parole? o ci saranno fatti concreti) duramente le responsabilità di tale disdoro procurato al partito proprio in questi giorni impegnato nella organizzazione delle primarie. Primarie alle quali vorremmo che gli elettori partecipassero e non che si ritirassero per incomprensione degli atteggiamenti e conseguente distacco. Cordialmente e incazzatamente Enrico Pasini Caro Enrico, non solo mi sento esattamente come te, e come i nostri militanti, ma se possibile anche peggio, se consideri che in qualità di componente della commissione finanze della Camera ho lavorato, insieme a tante e tanti altri deputati/e dell´opposizione, pancia a terra in questi giorni contro lo scudo fiscale: sedute fiume in commissione, maratone notturne su emendamenti e ordini del giorno. Per non parlare della battaglia di merito, dell´elaborazione degli emendamenti e della costruzione delle nostre proposte alternative: se ti va, puoi anche andare a vedere la dichiarazione sulla questione di inammissibilità che ho fatto in aula a nome del gruppo. Insomma, dieci giorni di lavoro massacrante andati in fumo, anzi peggio. Il fatto che più dispiace è che, mentre le assenze di martedì sull´inammissibilità derivavano da una chiara disfunzione organizzativa in relazione al congresso (in aula non c´era nessuno dei big, a partire da franceschini, bersani, meta, ecc.), ieri era stato dato ordine tassativo di essere tutti in aula, con chiamate telefoniche reiterate da parte degli uffici del gruppo...ciò nonostante è successo quel che è successo. Tieni conto però che alcuni dei nostri assenti erano e sono davvero malati, alcuni anche in ospedale. E considera che la maggioranza qualche riserva ce l´aveva ancora, erano appena nove voti sotto rispetto alla soglia di sicurezza, e con tutta probabilità se noi fossimo stati di più, loro non avrebbero avuto problemi a recuperare nove persone. Ma comunque, resta un grande amaro in bocca per l´occasione mancata. Credo che il vero insegnamento, a livello di tattica parlamentare, sia di capire che, nonostante la grande distanza nei numeri, possiamo farcela, se soltanto ce ne convincessimo e ci dessimo regole più ferree. Un caro saluto marco causi |
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