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Marco Causi

Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.

La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
 



28/02/2009 M.Causi
Perchè Alemanno rinuncia al ruolo di ACEA: gas più elettricità?
Da alcuni giorni, e di nuovo oggi su Il Sole 24 Ore, si susseguono voci incontrollate che parlano di un cambiamento di strategia del Comune di Roma in merito ad Acea SpA.
Sembra che il Comune non voglia più perseguire l´obiettivo di integrare all´interno del gruppo Acea la rete romana del gas, che alcuni mesi fa l´Eni ha venduto a Suez-Gaz de France. Poiché i francesi sono già partner industriali di Acea nell´elettricità, l´estensione dell´alleanza anche al gas consentirebbe all´azienda romana di diventare un giocatore "globale" sui servizi pubblici locali, come lo sono le sue consorelle lombarde o emiliane.
Qui il punto non è quello delle persone, dell´attuale amministratore delegato o di chi fosse chiamato a sostituirlo.
La partita in gioco è ben più importante, e riguarda le prospettive di sviluppo industriale di una delle più importanti imprese romane. Attenzione: non penso tanto al "valore" per gli azionisti, che pure negli ultimi cinque anni si è più che triplicato.
Penso alla straordinaria opportunità industriale, che porta con sé occupazione, ricerca, tecnologie. E le porta a Roma, e non altrove, dentro una strategia industriale dell´intero paese: ricordiamoci, infatti, che le acquisizioni europee dell´Eni sono state "pagate" anche con la rete romana del gas dentro uno scenario che vedeva poi "tornare" quella rete nell´ambito dell´alleanza fra Acea e Suez-Gaz de France. Che fine farà la rete romana del gas se quello scenario non dovesse realizzarsi?
Senza integrazione fra elettricità e gas Acea corre rischi. I suoi concorrenti, dall´Enel all´Eni alle altre grandi aziende ex municipalizzate del Nord Italia, sono tutti integrati e offrono ai loro clienti sia elettricità che gas. Acea rischia di non tenere il passo della concorrenza, né a Roma né nel resto d´Italia. Per non parlare dei benefici concreti che l´integrazione porterebbe nell´organizzazione del lavoro e della logistica aziendale, con effetti positivi per i cittadini romani: si potrebbe, finalmente, coordinare il lavoro di manutenzione ordinaria e straordinaria delle reti, aprendo meno cantieri e scassando le strade soltanto una, e non più volte.
Cento anni fa Nathan e Montemartini persero la battaglia per far nascere Acea con le stesse caratteristiche con cui in quegli anni nascevano le municipalizzate di Milano, Torino, Brescia, Bologna. A Roma il gas fu riservato ai privati, e alla municipalizzata del Comune fu affidata la sola elettricità, e neppure in tutta la città. Oggi siamo ad un passo, un passo soltanto, per chiudere quella ferita che i poteri forti di allora infersero a Roma.
Non è accettabile, di fronte all´altezza della sfida, alcun comportamento opportunistico e opaco. Nessun piccolo cabotaggio è ammesso su una questione di tale portata. Se il Comune ha intenzione di cambiare la strategia industriale di Acea, il Sindaco ha il dovere di dimostrare la convenienza della scelta, di confrontarla con le alternative, di offrire alla città una spiegazione esauriente delle motivazioni. E lo deve fare pubblicamente, in Consiglio Comunale, con un´adeguata documentazione.
Acea non è proprietà del Sindaco o della maggioranza pro-tempore, ma dell´intera cittadinanza, e la legge prescrive che sia il Consiglio Comunale a dettare indirizzi e strategie al Comune-azionista. Credo che l´opposizione capitolina debba chiedere a voce alta e ferma una convocazione urgente del Consiglio Comunale, in cui chiamare il Sindaco a chiarire cosa sta succedendo intorno al piano industriale di Acea.
 
 
 

 
Acea: il Governo riconosce l´importanza strategica degli accordi industriali con Suez-Gaz de France, e smentisce così i nuovi orientamenti del Comune di Roma

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