mentre l´Unione Europea suggerisce agli Stati membri il varo di politiche fiscali espansive per un punto e mezzo di Pil (sarebbero circa 23 miliardi in Italia) e mentre il Fondo Monetario Internazionale critica l´insufficienza dei piani di salvataggio finora adottati dai paesi del G20, oggi in Commissione alla Camera abbiamo cominciato ad esaminare il tuo decreto anti-crisi. Secondo le stime che ci hai fornito, esso non ha alcun impatto sui saldi di finanza pubblica: le maggiori spese (il bonus famiglia) si finanziano con le maggiori entrate (rivalutazione "agevolata" e accertamenti). Secondo me alcune delle poste in entrata sono un po´ sopravvalutate, e quindi in realtà la tua manovra è in leggero deficit, pari a circa lo 0,3% del Pil. Anche tenendo conto che i 2,4 miliardi del bonus famiglia hanno un effetto redistributivo, è troppo poco per garantire un sensibile impatto antirecessivo.
Tutti ci domandiamo il perchè di tanta prudenza. Hai timore per il collocamento dei titoli del debito pubblico italiano? Ma le ultime aste sono andate molto bene. E´ vero che nei prossimi mesi tanti emittenti sovrani scenderanno sul mercato con le loro offerte di titoli pubblici o garantiti dagli Stati, ma è altresì vero che anche la domanda per questi titoli è aumentata: dopo le scottature degli ultimi mesi tutti gli investitori sono alla ricerca di titoli poco rischiosi. Stai aspettando che si muovano gli altri paesi europei, in modo da accodare l´Italia senza darle troppa visibilità? E quindi stai aspettando gli eventi in Germania? Ma anche lì le acque si stanno smuovendo: la consapevolezza che nei prossimi tempi il dollaro sarà debole e l´euro forte da un lato tranquillizza i tedeschi, che hanno sempre preferito valuta forte e assenza di tensioni inflazionistiche, e dall´altro li porta ad occuparsi del rafforzamento del loro sistema di ammortizzatori sociali, perchè euro forte e domanda internazionale debole significa problemi occupazionali anche in Germania.
Anche se sotto Natale dovremmo essere tutti più buoni, non manca chi interpreta il tuo comportamento in modo malizioso. Si dice che tu vorresti tenere per te il massimo di discrezionalità possibile nel corso dei prossimi mesi. Che preferisci metter da parte qualche "riserva" da giocare in modo roboante e comunicativo, come hai fatto con l´Ici, gli straordinari, la social card, la robin tax, il bonus famiglia e via schioppettando. Secondo queste cattiverie così poco natalizie, la tua manovra economica non è finita con i provvedimenti anti-crisi e altri decreti arriveranno. Insomma, dalle leggi finanziarie "mostruose" degli anni passati alle leggi finanziarie "continue" di questi mesi.
Cosa stai cercando di nascondere agli italiani, invece di metterlo, come dovresti, sotto l´albero di Natale? Lo Stato risparmierà sulla spesa per interessi sul debito pubblico, grazie alla riduzione dei tassi indotta dalla crisi. Il tasso europero di riferimento si è ridotto di 1,75 punti, e se il costo per finanziare il debito pubblico italiano si riducesse anche soltanto di un punto, i risparmi che emergeranno nel corso del 2009 sono stimati in circa 7 miliardi di euro.
Ecco allora i malpensanti a dire che questi soldi tu li vuoi mettere sotto il tappeto, per giocarteli poi in modo discrezionale. E i tuoi difensori a dire che non è vero, che è bene essere prudenti, che le entrate dello Stato diminuiranno nei prossimi mesi a causa della crisi, che fai bene a rimandare a nuovi decreti gli eventuali interventi aggiuntivi che sarà possibile fare.
Il mio regalo per te è una piccola proposta, che ti permetterebbe di chiudere la bocca ai cattivi e di fare a tua volta un regalo a tutta l´economia italiana, pur senza impegnarti a spendere nulla subito. E´ un regalo contenuto negli emendamenti che il Partito Democratico ha presentato alla tua manovra.
Decidi, e annuncia, ora che a metà del prossimo anno il risparmio di spesa sugli interessi - una volta valutato nella sua effettiva entità - sarà trasformato in sostegno al potere d´acquisto, se non tutto almeno in parte. Se, ad esempio, utilizziamo il 50% di quei 7 miliardi, potremmo fin da oggi dire che a metà del prossimo anno 3,5 miliardi entreranno nelle tasche delle famiglie italiane: un miliardo per aumentare del 20% gli assegni familiari, dando così più soldi fin dal mese di luglio alle famiglie beneficiate dal bonus ma dando anche un po´ di soldi (fra 200 e 300 euro) a tante famiglie di lavoratori che stanno sopra i limiti di reddito previsti per il bonus; un miliardo per aumentare le detrazioni da lavoro e da pensione, spendibili anch´esse a partire da luglio 2009; un miliardo in più per gli ammortizzatori sociali, in modo da poter garantire un reddito minimo a tante persone che rischiano di perdere il lavoro ma non hanno accesso a nessuno degli schemi di garanzia oggi esistenti; il resto ai Comuni per mettere in campo programmi di immediata realizzabilità sulle manutenzioni di strade, verde, fogne, periferie, beni artistici e culturali.
Pensaci bene durante le vacanze di Natale. E´ un regalo che, oggi, non ti costa niente: non devi modificare il profilo del saldo finanziario e dell´indebitamento netto. Annunciandolo oggi come impegno programmatico inderogabile, ha un effetto positivo sulle aspettative dell´economia: proprio quelle che tanto stanno a cuore al Presidente del Consiglio dei Ministri, e che non si possono smuovere se non con atti concreti che riducano l´incertezza e sostengano il reddito disponibile. Se davvero non vuoi esporti ad annunciare un deficit dell´1% del Pil, come ti chiede non solo il Partito Democratico ma la stessa Europa, questo meccanismo ti permette di spendere solo quando sei certo, ma innesca fin da oggi, via aspettative, gli effetti positivi dell´intervento sul piano anticongiunturale.
Infine, potrai rispondere ai tuoi critici che non è affatto vero che hai intenzione di nascondere alcunché: se riserve positive emergeranno dalla caduta dei tassi, esse verranno tradotte in sostegno ai redditi. Insomma, potresti dimostrare che sono i tuoi critici ad essere i veri cattivi di Natale, e non il Ministro dell´economia.
Buon Natale,
Marco Causi