Che cosa la preoccupa di questa vicenda?
«Prima ancora del merito è il metodo che la Raggi e la Muraro hanno usato per epurare dall´Ama Daniele Fortini che risulta inaccettabile. Hanno cercato un capro espiatorio e invece Fortini è un galantuomo, uno dei migliori esperti di rifiuti in Italia arrivato due anni fa per ripulire l´Ama dai danni compiuti dalla gestione Panzironi e Alemanno e scoperchiati dall´inchiesta Mafia Capitale. È stupefacente oggi scoprire che la rivoluzione promessa dai 5 stelle a Roma si conclude con il ritorno alle persone e ai metodi usati dall´Ama di Panzironi. Usare il tritovagliatore di Cerroni, come sembra che la Muraro voglia fare, costerebbe più che mandare i rifiuti in Germania».
Del resto, dopo tanto parlare di discontinuità, era già singolare aver scelto come assessore Paola Muraro che dell´Ama era stata consulente, e con incarichi apicali, per dodici anni.
«E soprattutto nel periodo di Panzironi. Ma queste sono vicende che sul piano personale deve valutare la Muraro, mentre sta alla magistratura indagare l´esistenza di eventuali ulteriori responsabilità. Sul piano politico, però, bisogna ricordare che Roma soffre di un deficit di impianti di trattamento di rifiuti: nel piano industriale approvato nel settembre 2015 e firmato da me come vicesindaco protempore e dall´assessore Estella Marino, si progettava a tariffa data e addirittura ridotta la finanza necessaria alla realizzazione dei nuovi impianti di trattamento, i cosiddetti ecodistretti, che devono chiudere il ciclo del rifiuti a Roma. Non c´è bisogno di altri termovalorizzatori sono sufficienti quelli esistenti e autorizzati prima del 2008, visto che dopo con Alemanno nulla è stato fatto per migliorare la dotazione impiantistica della città. Non serve il tritovagliatore di Cerroni, vanno ammodernati i Tmb attualmente esistenti».
Da giorni l´opposizione chiede le dimissioni della Muraro, a maggior ragione dopo la pubblicazione delle telefonate con Buzzi. Ritiene anche lei che serve un passo indietro da parte dell´assessora?
«Mi sembrerebbe molto opportuno, anche perché nessuno avrebbe mai potuto immaginare che l´arrivo dei 5 stelle a Roma potesse coincidere con il ritorno di Cerroni. E invece per risolvere la crisi dei rifiuti bisognerebbe attuare il piano di Fortini, approvato dal consiglio comunale nel settembre 2015, instaurare una forte collaborazione con Acea e la Regione Lazio, trovare un´area piccola per la discarica residuale e, ripeto, completare l´insieme degli impianti di trattamento, realizzandone molti di piccole dimensioni all´interno di un ciclo dei rifiuti votato al riutilizzo, al riciclo e allo smaltimento in discarica o in termovalorizzatore del rifiuto residuale».
Muraro ha gridato al "golpe rifiuti" ordito contro di lei e la sindaca Virginia Raggi per fermarne l´opera di cambiamento.
«Ripeto, ritengo inaudito l´attacco a Fortini e il tentativo di usarlo come capro espiatorio. Lui che ha intrapreso un difficile percorsi di risanamento dell´azienda. La cartina di tornasole che ci è utile a capire il doppiogiochismo e l´inaffidabilità della Muraro è il fatto che lei abbia organizzato il blitz mediatico nell´impianto Ama di Rocca Cencia che non procura alcun problema alla popolazione. Perché non l´ha fatto in quello di via Salaria che crea invece grosse criticità per la convivenza nel tessuto circostante? Se c´è un impianto che andrebbe smantellato o portato altrove non è certo quello di Rocca Cencia ma quello di via Salaria».
Che cosa ne pensa della nomina di Alessandro Solidoro come amministratore unico dell´Ama dopo le dimissioni di Fortini?
«Non conosco il dottor Solidoro e per quella che è la mia cultura politica, mia e del Partito Democratico, gli faccio i migliori auguri di buon lavoro. Perché diversamente da come hanno fatto Muraro e Raggi io credo che non si scherzi con le istituzioni. Mi auguro che abbia competenza industriale, gli auguro buon lavoro e gli consiglio di farsela presto perché il settore del ciclo dei rifiuti è molto complicato e non è solo materia per avvocati e gestori di contenzioso».
Come giudica gli inizi dell´amministrazione Raggi?
«Diversamente dal Movimento 5 Stelle noi del Partito Democratico all´attacco strumentale e personale preferiamo la difesa delle istituzioni e dei cittadini. È chiaro che l´inizio del governo grillino a Roma lascia perplessi e preoccupati, ma ha ragione Matteo Renzi quando dice che bisogna lasciarli lavorare, completare un periodo di rodaggio e attrezzarsi per una attività di governo a cui evidentemente non sono preparati. La nostra opposizione deve sempre essere fatta nel merito delle cose e dalla parte dei cittadini senza usare le violenze verbali e i metodi inaccettabili che invece i 5 stelle usano quotidianamente contro di noi».