Panama, si sblocca
l´accordo per lo scambio di informazioni fiscali
Arriva
nell´aula Camera, dopo sei anni stasi, la ratifica della Convezione sullo
scambio di informazioni con il paese centroamericano. Panama Papers: ora
indagini più veloci e retroattive fino a tre anni sull´esportazione di capitali
di ROBERTO PETRINI
3 maggio 2016
ROMA - Le indagini sui Panama Papers
della magistratura, della Guardia di Finanza e dell´Agenzia delle entrate,
stanno per acquisire uno strumento fondamentale: scambio di informazioni
bancarie e possibilità di scavare a ritroso fino a tre anni fa. Seppure con
ritardo di sei anni, l´Italia si avvia infatti a ratificare la Convezione sullo
scambio informazioni bancarie e fiscali con Panama: il protocollo sulla doppia
imposizione era stato firmato il 30 dicembre del 2010, ma solo Panama aveva
proceduto all´approvazione parlamentare, avvenuta nel maggio del 2011. L´Italia
aveva latitato, e solo ora sotto la pressione delle liste degli esportatori di
capitali rivelate dall´Espresso
e da un pool di giornali internazionali, il Parlamento italiano si è messo in
moto: la Commissione Finanze della Camera nei giorni scorsi ha approvato il
provvedimento, di cui è stato relatore il Pd Marco Causi, con l´astensione di
M5S e Sel e ieri il testo è stato inviato nell´aula di Montecitorio dove si
conta di arrivare all´approvazione definitiva entro la prossima settimana.
La Convenzione firmata con Panama, tra i pochissimi paesi
"black" che ancora non hanno aderito allo standard Ocse sullo
scambio automatico di informazioni, fa compiere un passo in avanti
al paese centroamericano. Per quanto riguarda infatti la cooperazione
amministrativa la Convenzione contiene all´articolo 25 il superamento completo
del segreto bancario: di conseguenza, appena approvato il protocollo, Fiamme
Gialle e Agenzia delle entrate potranno muoversi evitando i tempi lunghi delle
rogatorie. L´altro aspetto cruciale riguarda l´articolo 27 che prevede che
possono essere inoltrate richieste di informazioni retroattive fino ai tre anni
precedenti alla data di entrata in vigore della Convenzione, dunque le indagini
si potranno avvalere di informazioni a ritroso fino al 2013.
Panama è uno dei pochissimi paesi al mondo ( e l´unico centro
finanziario) che finora non ha aderito al nuovo standard internazionale sullo
scambio automatico di informazioni dell´Ocse ha finora tenuto un atteggiamento
ambiguo e ha privilegiato approcci bilaterali. Una posizione che non viene ritenuta soddisfacente dalla comunità internazionale e ha
provocato l´espulsione di Panama dalla lista dei paesi "committed".
Le pressioni si moltiplicano, ma nel frattempo la Convenzione consentirà agli
inquirenti italiani di agire con maggiore velocità.