Causi (Pd): "Governo difenda sistema concessorio
su scommesse"
Il Governo deve "difendere con la massima
energia e determinazione i funzionari dell´amministrazione finanziaria e il
personale delle Forze di Polizia che li coadiuva, oggetto di
una vigliacca aggressione da parte di un operatore del settore della raccolta
delle scommesse che opera in Italia senza disporre di alcuna concessione".
Lo sottolinea Marco Causi, dopo la risposta del
sottosegretario Enrico Zanetti all´interrogazione sui Ctd.
Il deputato Pd sollecita inoltre il Governo "a
sostenere, anche in ambito comunitario, la validità e la legittimità del modello
concessorio di regolazione e gestione del comparto dei giochi vigente in
Italia, il quale appare l´unico sistema capace di garantire la tutela,
nell´ambito di tale settore, dell´ordine pubblico, nonché della sicurezza e
della salute pubblica, e che dovrà pertanto costituire il criterio su cui
modellare il riordino delle disposizioni vigenti in materia di giochi pubblici
previsto, nell´ambito della delega per la riforma del sistema fiscale,
dall´articolo 14 della legge n. 23 del 2014". (Gioconews, 2 aprile 2015)
Giochi, sanatoria per 2.200 ma solo la delega può
evitare altri contenziosi
di Marco Mobili, Il Sole 24 Ore, 2 aprile 2015
Attuare rapidamente la delega sui
giochi con tanto di via libera dell´Unione europea. Solo così, secondo il
Governo, sarà possibile chiudere una volta per tutte la lunga querelle che vede
contrapposti da più di qualche anno i Monopoli alla società estere che
gestiscono centri di trasmissione dati in assenza di concessione statale. Non
solo. Nella risposta del sottosegretario al Mef, Enrico Zanetti,
all´interrogazione presentata in commissione Finanze dal capogruppo Pd, Marco
Causi, la certezza del quadro regolatorio sarà necessaria proprio in vista
della scadenza di tutte le concessioni di stato in tema di scommesse che
avverrà a giugno 2016. Senza la certezza delle regole, il contenzioso - già più
che abbondante - tra Monopoli e società estere di scommesse non potrà che
aumentare.
Nella risposta dell´Economia al
question time con cui Causi chiedeva quali fossero le iniziative per definire
le «necessarie regole di concorrenza tra reti ufficiali e reti alternative di
raccolta scommesse in Italia» è stato riassunto tutto il contenzioso anche
davanti ai giudici comunitari che si sono succeduti in questi anni e che hanno
portato da ultimo l´esecutivo a prevedere, con l´ultima legge di stabilità, una
regolarizzazione dei centri di trasmissione dati che senza concessione
consentono scommesse sportive.
Dei circa 7mila punti offerta, pari
a più della metà dei 12.700 che operano in concessione, sono stati circa 2.200
i punti che hanno aderito alla regolarizzazione. Ma alcune società estere hanno
già annunciato di voler impugnare davanti ai giudici amministrativi i nuovi
titoli abilitativi che saranno rilasciati dalle questure.
Per chiudere dunque ogni nuovo
spazio al contenzioso al governo non resta che attuare la delega fiscale
incassando il parere favorevole della commissione europea. In sostanza, conclude
Zanetti nella sua risposta, occorre seguire la stessa strada già battuta dai
monopoli in occasione dell´avvio e della disciplina delle reti on line di
gioco.