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Marco Causi
Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.
La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
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05/05/2011 Radiocor Federalismo: Causi (Pd): Dlgs squilibri economici occasione mancata |
In Bicamerale proposte alternative del Pd (Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 28 apr - Il decreto legislativo sulla rimozione degli squilibri economici e sociali "viene venduto dalla macchina propagandistica del Governo come la gamba meridionale dell´attuazione del federalismo fiscale. Non e´ davvero cosi´, e per rendere trasparente l´ipocrisia del Governo il Pd ha presentato oggi in Commissione bicamerale per il federalismo le sue proposte alternative". Lo dice Marco Causi, vicepresidente Pd in Bicamerale. "Partiamo da una visione contrapposta a quella di Tremonti e della Lega - dichiara - In Italia non c´e´ un Nord che va a gonfie vele e un Sud che e´ tutto da ridefinire. Ci sono territori che si sono sempre mossi nella stessa direzione; o sono cresciuti insieme, come nella seconda meta´ degli anni ´90, oppure insieme sono declinati, come nel decennio berlusconiano. Il decreto proposto dal Governo - continua Causi - rischia di diventare un´ennesima occasione mancata per rilanciare le politiche di sviluppo non per il solo Mezzogiorno, ma per tutto il Paese. Non contiene alcuna garanzia sulla dotazione finanziaria del nuovo Fondo per lo sviluppo e coesione, che il Pd propone di fissare al livello dello 0,6% del Pil su base annuale. Non garantisce un collegamento fra interventi ordinari volti alla perequazione infrastrutturale e interventi finanziati con i fondi speciali, comunitari e nazionali. Nella nostra proposta introduciamo uno stretto coordinamento fra i diversi decreti di attuazione del federalismo, in modo che la spesa ordinaria si colleghi con quella aggiuntiva. Infine, non introduce cambiamenti innovativi nella governance, fatta esclusione per una ri-centralizzazione degli interventi. Nella proposta del Pd sono previste sanzioni a carico non soltanto delle amministrazioni locali, ma anche di quelle centrali inadempienti e viene dato un ruolo piu´ ampio agli enti territoriali, accanto alle Regioni, in fase di programmazione e di attuazione degli interventi. Il Governo ha deciso di andare avanti con un testo privo di una nuova politica per i territori svantaggiati e con una ghettizzazione e un ridimensionamento degli interventi di riequilibrio territoriale all´interno delle politiche pubbliche". |
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