DIRE - Roma, 8 mar. - Il decreto sul federalismo regionale, sottolinea Marco Causi, vicepresidente del Pd nella commissione bicamerale, "desta allarme, anche perche´ avra´ un impatto molto piu´ pesante di quello municipale. E´ un pasticcio distruttivo".
Il rischio, aggiunge il responsabile enti locali Davide Zoggia, "e´ che divida il paese in serie A e in serie B, cosa che certamente qualcuno in maggioranza si prefigge".
Il testo, dunque, e´ da cambiare il piu´ possibile, e il Pd propone un dodecalogo: dodici punti per em00endarlo da cima a fondo. Prima di tutto, spiega Walter Vitali, bisogna completarlo perche´ il decreto si occupa solo di sanita´, ma non dice nulla degli altri settori del welfare, dalle politiche sociali, all´istruzione, al diritto allo studio. Il Pd invita poi a definire con precisione i livelli essenziali di prestazione. "E´ sconcertante che il Copaff dopo due anni di lavoro non li abbia ancora stimati. E´ una grave inadempienza del governo e dei suoi organismi tecnici", attacca Causi. La parte che desta maggiori preoccupazioni e quella che prevede il riordino del sistema fiscale. Per il Pd e´ assolutamente da rivedere l´intervento sull´Irpef, "che viene regionalizzata- dice ancora Causi- con il rischio che i cittadini siano trattati in modo diverso a seconda della regione di provenienza. Questo per noi non e´ accettabile".
Di piu´: una regionalizzazione dell´Irpef, "manderebbe ai matti i sostituti di imposta", dice l´economista Pd che rivolge un appello a Calderoli: "Se non emenda questa norma diventa ministro alla complicazione, altro che semplificazione".