(ASCA) - Roma, 1 mar - ´La proposta del Governo non da´ vera autonomia
ai Comuni e non costruisce un principio di beneficio tra
amministratori e comunita´ amministrate´ .
Lo ha dichiarato Marco Causi, vicepresidente Pd nella commissione per
l´Attuazione del federalismo fiscale, in aula a Montecitorio´.
´La riforma -ha spiegato Causi- colpisce i redditi da lavoro e
d´impresa; mette i Comuni italiani in una situazione di maggiore
dipendenza dai trasferimenti, sotto forma di compartecipazione o di
perequazione: un esito paradossale se pensiamo che dovremmo attuare
qualcosa che abbiamo chiamato federalismo´.
´La proposta del Pd e´ una vera e propria alternativa -ha continuato
Causi- rispetto a quella del Governo. Prevede infatti l´abolizione
delle addizionali comunali Irpef lasciando l´addizionale come
strumento di autonomia fiscale alle sole regioni. Il Governo, invece,
sblocca tutte le addizionali , comunali e regionali, e percuote con
una mini-patrimoniale le attivita´ produttive. Noi proponiamo di
definire dei veri fondi perequativi di carattere verticale, al
contrario del Governo che si limita a varare un fondo provvisorio con
marcato carattere orizzontale. Infine, la nostra proposta prevede una
vera e propria autonomia impositiva per i comuni, non basata su
un´imposta patrimoniale, preclusa dalla legge 42 , ma su uno strumento
ispirato al principio di beneficio. Il Governo invece fa un ulteriore
regalo alla rendita e spera che nessuno si accorga che si stanno
aumentando le imposte sul lavoro e sulle imprese´. ´Ecco i guasti che
puo´ produrre un Governo -ha concluso l´esponente democratico-
impegnato principalmente a coprire i guai giudiziari del Presidente
del Consiglio, senza rendersi conto che riforme cosi´ importanti non
si fanno con patti scellerati su cui si chiede la fiducia non
disponendo di una vera maggioranza politica´.