9Colonne) Roma, 13 dic - "Io non so quante persone abbiano assunto in Atac negli ultimi due anni. Ma so che noi, con la precedente giunta, avevamo creato una squadra di venti giovani professionisti, esperti contabili e avvocati, che si occupavano proprio del controllo di quelle società: Ataca, Ama, tutte". Lo afferma il deputato Pd ed ex assessore al Bilancio di Roma, Marco Causi, in una intervista al Corriere della Sera, nella quale ricorda che nel 2006 il Campidoglio si dotò, con una delibera, di regole che vietavano di assumere parenti e di un apparato tecnico di controllo. Ma smentisce che siano state prese per porre argine ad un malcostume: "Uno: se avessi avuto notizia di simili fatti, mi sarei rivolto alla magistratura. Due: noi abbiamo messo regole. Adesso che fine hanno fatto? Gli statuti delle aziende sono stati modificati? Perché, se li ha depotenziati, il centrodestra ha una chiara responsabilità politica. Se sono in vigore, si può procedere a livello civile contro i manager delle aziende. Come si dice, delle due l´una. Noi le abbiamo messe quando l´Italia, con la legge Buttiglione, ha recepito il modello europeo delle società ´in house´. Tra i tanti controlli, le aziende dovevano redigere il piano assunzioni, dimostrarne la necessità. Lo fanno ancora?

Comunque, prima, queste aziende erano semplici spa, regolate su norme puramente civilistiche. Invece io sono convinto che la politica debba essere lontana dalle aziende: perché si possono creare distorsioni".