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Marco Causi

Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.

La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
 



15/11/2010 La Repubblica
Il Pd e il federalismo tradito.
Stati generali del partito: "Governo centralista, nord penalizzato". Burlando: "Da sedici anni viviamo in una fiction. Il paese sceneggiato va in una direzione, quello vero da un´altra". Le elezioni? "Se il Pd guarderà più all´Italia che a se stesso può farcela"
di WANDA VALLI
Giù al Nord, verrebbe da dire, il federalismo non è poi quel gran vantaggio che la Lega dipinge. Perché "un paese così confuso come l´Italia, non esiste", per il criterio con cui vengono somministrati risorse o tagli, perché non si è nemmeno pensato a adeguare l´assetto dello Stato. Intanto l´Europa va avanti e approva direttive contro l´evasione e la frode fiscale. E le elezioni? Si possono vincere, purché il Pd guardi al paese e non a se stesso. Discutono anche di questo ieri al palazzo della Meridiana, a "Stabilimenti 2010", la convention del Pd ligure, voluta dal segretario Lorenzo Basso. Il confronto sul federalismo é moderato da Mario Paternostro, direttore di Primocanale, ha come protagonisti Francesca Balzani, europarlamentare, Claudio Burlando, presidente della Regione e Marco Causi, economista, vice presidente Pd della Bicamerale.
E´ proprio il professore a sottolineare che "mentre si sbandiera il federalismo, non si è mai visto un governo così centralista, che blocca, per esempio, senza distinzioni, i limiti di spesa per la cultura". L´Europa, commenta Francesca Balzani, "è entrata a sorpresa in una nuova fase, ha espresso la volontà di occuparsi di federalismo, che deve essere un modo per coordinare e non per dividere". Bisognerebbe spiegarlo a Bossi, che tiene sotto scacco la maggioranza in affanno, come finirà? Burlando: "ho un´idea in testa, è come se da 16 anni l´Italia vivesse immersa in una fiction infinita dove il paese "sceneggiato" va in una direzione, quello vero va in un´altra".
Improvvisamente i due paesi, si sono scontrati e "il presidente del Consiglio da questa crisi non uscirà più". Poi di nuovo sul tema del dibattito: "il governo non favorisce il Nord perché i 4 miliardi di tagli alle Regioni colpiscono anche chi, come la Liguria, è perfettamente in regola". E se è doveroso aiutare il Veneto, "i commercianti di Sestri devono avere gli aiuti per l´alluvione a cui hanno diritto". Se si dovesse andar da ambasciatori da Bossi in nome del Pd? Marco Causi insisterebbe perché i Comuni non fossero strozzati, Burlando è convinto che il Senatur, non farà morire la Lega in nome di Berlusconi. In caso di elezioni chi vincerà?
Burlando si sbilancia: "Se il Pd guarderà più all´Italia che a se stesso può farcela". Subito dopo è Paolo Lingua, direttore di Telenord a intervistare Giuseppe Vacca, direttore della Fondazione Gramsci, Elide Taviani e Pierluigi Castagnetti su come sfidare le destre. Castagnetti è sicuro: "le elezioni mi sembrano vicine, temo una crisi convulsa, anche nel dibattito parlamentare".
 

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