AGI) - Roma, 22 apr. - Il Pd prepara la controffensiva alla privatizzazione dei servizi idrici voluta dal governo. E´ in cantiere un progetto complessivo per riformare la legge Galli del 1994, ispirato innanzitutto a un principio: l´acqua e´ un bene comune dell´umanita´ e non puo´ che essere pubblico. E una petizione per cui si punta a 1 milione di firme. L´iniziativa e´ stata presentata questa mattina dal segretario Pier Luigi Bersani insieme con i responsabili di ambiente e gli economisti del partito che stanno lavorando al testo.
"L´acqua e´ un bene di Dio e dobbiamo ridargliela come ce l´ha data", ha spiegato Bersani, dunque "dobbiamo organizzare un sistema che raggiunga questi obbiettivi". In Italia, ha ricordato, "c´e´ un problema enorme di servizi negati, di insulti all´ambiente con la mancanza di depuratori, di dispersione per assenza di investimenti".
A questi problemi il governo ha risposto con "la privatizzazione obbligatoria, come se il privato potesse cambiare l´acqua in vino". Invece "noi abbiamo in testa un´idea di riforma, per rimettere le cose a sistema".
Il progetto poggia su alcuni pilastri. Intanto non solo l´acqua, ma anche le infrastrutture devono essere pubbliche. Poi l´acqua "e´ un bene scarso e va preservato", ha ricordato Stella Bianchi, membro della segreteria e delegata all´ambiente. Dunque per il Pd servono "una forte regolazione pubblica con un´Autorita´ nazionale, un ruolo fondamentale delle regioni e degli enti locali nelle scelte di affidamento del servizio, una gestione industriale del servizio, un quadro normativo chiaro". Perche´, ha chiarito Marco Causi, "la legge Galli non e´ cattiva, ma ha quasi 20 anni".
Il testo per il momento e´ in bozza, ma domani iniziera´ da Torino la consultazione con gli amministratori locali.
Il progetto di legge sara´ accompagnato da una petizione popolare. "Puntiamo a raccogliere un milione di firme", ha spiegato Bersani. No al referendum, invece, su cui sta lavorando l´Idv. "Guardiamo con simpatia all´iniziativa", ha assicurato, "ma da 15 anni si perdono tutti i referendum".
Il leader del Pd ha insistito molto sull´importanza dell´Authority. "Privilegiamo una soluzione autonoma, ma nella riorganizzazione delle Autorita´ si potrebbe considerare anche un ricompattamento", ha spiegato.
Bersani ha insistito sulla necessita´ di fare in modo che il "rapporto tra tariffe e investimenti non sia lasciato al soggetto privato". E che "al minimo possibile delle tariffe si associ al massimo possibile degli investimenti". Poi bisogna lavorare "sulle infrastrutture per dare stabilita´ al sistema". Senza preconcetti: "Neanche il pubblico cambia l´acqua in vino, l´abbiamo visto troppo spesso…". (AGI) Sab