Inflazione: Causi, "Dato generale non giustifica aumento +3,7% servizi tariffati"
Dichiarazione di Marco Causi, responsbile finanza pubblica del Pd
"Approfittando della situazione di relativa invarianza dei prezzi di alcuni generi di largo consumo, conseguenza di una grave crisi economica che sta colpendo in misura maggior il nostro Paese, il Governo Berlusconi ha volutamente chiuso gli occhi sul controllo delle tariffe per far passare aumenti nei servizi regolamentati ben al di sopra della media generale dell´1,2%. Ecco i tassi di inflazione più significativi: Trasporto ferroviario +14,8% Servizi postali +11,2% Assicurazione auto +7% Pedaggi autostradali +7% Rifiuti urbani +6,4% Servizio idrico +6,2%.
Sono dati dell´Istat che purtroppo non vengono più presi nella dovuta considerazione e che invece per famiglie, lavoratori e piccole imprese, già ampiamente colpite dalla diminuzione del reddito disponibile, si traducono
in una vera e propria tassa occulta.
Il rialzo dell´inflazione dei mesi scorsi, superiore alla media UE, (dal minimo di luglio dello 0% al picco di gennaio dell´1,3%) è quindi attribuibile, oltre ai carburanti, all´inflazione della componente servizi
tariffati a livello nazionale che ha toccato il 3,7% (il doppio rispetto ai servizi non regolamentati) e all´incremento del prezzo dei tabacchi deciso a dicembre dal Governo.
E se, anche per motivi congiunturali e statistici, a febbraio l´inflazione si è fermata, è molto probabile che a marzo ci sarà un nuovo balzo all´insù, sulla spinta dall´effetto degli aumenti di questi giorni del
prezzo dei carburanti e delle rc-auto, oltre agli incrementi già decisi per le tariffe dei servizi pubblici.
Una situazione che incide maggiormente su quelle imprese in crisi che a causa del calo della domanda di beni di largo consumo non possono evidentemente agire sulla leva dei prezzi di vendita per recuperare il maggiore costo dei servizi pubblici".