Soddisfatto il ministro Roberto Calderoli, che sottolinea come "sta proseguendo alla Camera il lavoro di confronto avviato al Senato: sia maggioranza che opposizione stanno dimostrando di poter dare un grande contributo su un tema molto rilevante. Stiamo costruendo insieme il testo, che è sempre meno una delega e sempre più una legge". Resta invece la contrarietà dell´Udc, che con Bruno Tabacci continua a definire il ddl "una norma manifesto della Lega".
Dopo le difficoltà e le lentezze dei giorni scorsi, a determinare l´accelerazione dei lavori è soprattutto l´intesa trovata tra governo, maggioranza e Partito Democratico sui punti più controversi: le commissioni hanno infatti approvato i due emendamenti del Pd, riformulati, che aboliscono la riserva d´aliquota Irpef per le Regioni e la sostituiscono, come fonte di finanziamento per le funzioni essenziali delle Regioni, da compartecipazioni ai tributi erariali e, "in via prioritaria", al gettito dell´Iva. Questione ritenuta fondamentale dal Pd per evitare la "balcanizzazione" dell´Irpef: "Abbiamo salvato l´Irpef e la progressività dell´imposta", rivendica Marco Causi. Questa e le altre modifiche apportate incontrano l´entusiasmo del democratico pugliese Francesco Boccia, "pronto a votare sì" in Aula sul ddl. Più cauto il resto del partito, che rimanda la decisione ad una assemblea di gruppo che si terrà tra lunedì e martedì.
Soddisfatto il ministro Roberto Calderoli, che sottolinea come "sta proseguendo alla Camera il lavoro di confronto avviato al Senato: sia maggioranza che opposizione stanno dimostrando di poter dare un grande contributo su un tema molto rilevante. Stiamo costruendo insieme il testo, che è sempre meno una delega e sempre più una legge". Resta invece la contrarietà dell´Udc, che con Bruno Tabacci continua a definire il ddl "una norma manifesto della Lega".