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Marco Causi
Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.
La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
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02/02/2009 Agi GB: CAUSI (PD), GOVERNO TUTELI LAVORATORI ITALIANI ALL´ESTERO |
AGI) - Roma, 2 feb. - "Le proteste contro i lavoratori della Irem organizzate dal sindacato degli operai britannici sono il risultato, fra le altre cose, di un´insufficiente risposta alla crisi economica da parte dei governi Europei e dell´Unione nel suo insieme". Lo dice Marco Causi, deputato del Partito Democratico che ha presentato un´interrogazione al Ministro degli Affari Esteri per chiedere che il Governo si adoperi per "garantire i diritti dei lavoratori italiani e dell´impresa Irem impegnati presso il cantiere della Lindsey Oil Refinery. Si rischia - continua il parlamentare Democratico - di confondere il caso in questione, relativo alla normale aggiudicazione di una gara di appalto da parte di un´impresa europea, operante su un segmento specializzato e capace di forte competitivita´, con argomenti che hanno tutt´altra sfera e dimensione, come quelli dei flussi migratori o del ´dumping sociale´. Si distingue in particolare per questa opera di disinformazione il Capogruppo alla Camera di un partito facente parte della maggioranza di Governo, Cota, quando afferma che ´hanno ragione gli operai inglesi´ e che la ´manodopera straniera toglie lavoro ai nostri´, dimenticando che gli addetti della Irem SpA non sono emigrati nel Regno Unito, bensi´ sono impegnati in un normale lavoro in trasferta, insieme a maestranze inglesi e di altri Paesi Europei, all´interno di un progetto di investimento che dovra´ concludersi fra pochi mesi. La superficialita´ e l´approssimazione con cui Cota, affronta l´argomento e´ con tutta probabilita´ da ricondursi al fatto che l´impresa coinvolta ha sede a Priolo, in provincia di Siracusa, probabilmente - conclude Causi - la sua opinione sarebbe ben diversa se l´impresa in questione fosse lombarda o veneta, e cio´ dimostra piu´ di ogni altro ragionamento il potenziale imbarbarimento di cui corriamo il rischio se dovessimo guardare ai fatti del mondo con gli occhiali angusti dell´on. Cota". |
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