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Marco Causi
Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.
La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
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16/12/2008 AGI DL ANTICRISI: EMENDAMENTO PD PER LIQUIDARE FORNITORI PA |
(AGI) - Roma, 16 dic. - Per garantire maggiore liquidita´ alle imprese, il Pd ha messo a punto un emendamento al decreto anticrisi per trasferire alla Cassa depositi e prestiti il compito di pagare i fornitori delle amministrazioni pubbliche in arretrato con le fatture. Il partito democratico ha stimato che i debiti della Pa ammontino a circa 50 miliardi di euro. "Se almeno una quota di questi crediti fosse liquidabile velocemente, le imprese, e i loro lavoratori, potrebbero guadagnare qualche mese di respiro", ha sottolineato Marco Causi, primo firmatario del testo. Non sempre, ha ricordato, le banche sono disponibili a scontare, e quindi anticipare, alle imprese i crediti vantati verso Stato, Regioni e altri enti pubblici. Ed essenzialmente le ragioni sono due. Primo, non sempre i crediti sono ritenuti certi ed esigibili. Cosi´, ha spiegato Causi, "proponiamo che l´amministrazione, a richiesta dell´impresa, sia tenuta a certificare la validita´ della fattura emessa, una volta eseguiti tutti i controlli di legge, dal rispetto del contratto di servizio o di fornitura al collaudo dell´opera pubblica". Secondo, non sempre la banca ha sufficiente liquidita´. Per questo, il Pd ha pensato di mettere in campo un soggetto che anticipi i fondi. "Nella nostra proposta abbiamo individuato per questo ruolo la Cassa Depositi e Prestiti che viene autorizzata a scontare le fatture certificate a prezzi di mercato fino a un ammontare massimo di 30 miliardi di euro", ha precisato. Quei 30 miliardi, ha sottolineato, sarebbero "ossigeno per le imprese", ma anche "per gli amministratori pubblici che sono oggi assediati dai fornitori e che non possono pagare per effetto dei limiti imposti alle loro erogazioni di cassa". In piu´ sarebbe "ossigeno per il sistema". Quanto alla disponibilita´ della Cassa depositi e prestiti, per Causi non vi sarebbero certo problemi, visto che "detiene alla tesoreria dello Stato circa 103 miliardi di euro, che le provengono dal risparmio postale" e "viene remunerata dallo Stato a un tasso superiore a quello dei BTP" |
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