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Marco Causi

Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.

La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
 



15/06/2008 Apcom
Apc-Comune Roma/ Causi: Conta dei debiti è piena di rischi
La somma potrebbe trasformarsi in una grande mistificazione
Roma, 15 giu. (Apcom) - Domani sarà convocato il tavolo romano diconcertazione con le parti sociali per illustrare la situazione del bilancio del Comune di Roma. In vista di quest`appuntamento "nelle ultime settimane gli uffici del Campidoglio sono stati chiamati a una sorta di redde rationem su tutti i potenziali debiti giacenti all`interno dei loro contratti e procedimenti.
L`intento è chiaro: fare emergere un possibile buco e addebitarlo all`amministrazione uscente". Lo sostiene l`ex assessore al Bilancio della giunta Veltroni, Marco Causi che ha sempre negato l`esistenza di un buco, ritenenendo, spiega all´Apcom, la polemica scoppiata dopo le elezioni una forzatura politica, non priva di rischi.
"La richiesta di evidenziare i debiti è pura follia", sostiene Causi. "Gli effetti di questa corsa al debito possono essere disastrosi: sul piano politico si rischia una lampante mistificazione di dati tecnici complessi; sul piano finanziario passa il messaggio che chiunque ritenga di chiedere soldi al Comune può farlo. Spazio ai `postulanti` insomma, con buona pace di ogni buon diritto dell´amministrazione a contraddire i soggetti già in contenzioso col Comune".
E il contenzioso urbanistico che contrappone il Campidoglio a un lungo elenco di proprietari terrieri ha cifre impressionanti e una lunga storia alle spalle. "Nasce negli anni `60, dai provvedimenti espropriativi degli anni `70 e `80 e dalla nuova giurisprudenza comunitaria e nazionale in tema di espropri e edificabilità. Ha comportato negli ultimi anni esborsi per circa 40-50 milioni all`anno, con punte fino a 100 milioni, tutti puntualmente (e dolorosamente) coperti dal bilancio. E` impossibile, nota Causi, cifrare il valore delle cause in corso, se non in modo assolutamente ´virtuale´. Sarebbe assurdo cercare preventivamente una copertura di tipo ´assicurativo´ nei
confronti di qualsivoglia ipotetica cifra richiesta da chiunque abbia intentato causa al Comune".
Causi fa il caso di Tor Bella Monica, dove è ancora aperto il contenzioso per il valore di un`area espropriata da Luigi Petroselli (sindaco dal 1979 fino alla improvvisa morte nell`ottobre 1981). I proprietari chiedono il valore di mercato degli immobili attualizzato ad oggi. "Difficile fornire una stima per il valore delle cause in corso ma agli inizi del decennio il loro valore ammontava a circa 800 milioni di euro. Oggi il volume delle sentenze a maturazione potrebbe aggirarsi sui 370 milioni di euro. Ma in ogni caso bisogna aspettare le sentenze: in molte cause il Comune vince, in altre si trovano elementi di compensazione non monetari. Sta comunque nell`interesse dei proprietari massimizzare le richieste e potrebbero oggi trovare interlocutori molto attenti, interessati soprattutto a dare addosso a Veltroni. Per motivi di trasparenza sarebbe opportuna forse una lista dei proprietari immobiliari in contenzioso con il Comune e delle cifre in ballo".
Lo stesso discorso vale per i crediti vantati dalle aziende concessionarie di pubblici servizi. Le aziende concessionarie non hanno perso l`abitudine e la speranza di essere pagate "a piè di lista". L`Ama ha già avuto riconosciuta una somma di circa 90 milioni con delibera del marzo 2007 e con corresponsione rateizzata in tre anni. Poi ci sono "le somme vantate dalle aziende di trasporto. Sono da riconoscere quelle legate all`aumento del prezzo dei carburanti e a qualche partita più piccola su manutenzioni e agevolazioni. Le altre fanno invece parte del fabbisogno del piano di investimenti. Non di crediti si tratta - spiega Causi - ma di somme da programmare per gli investimenti di manutenzione straordinaria e di ampliamento delle reti. Le risorse andranno necessariamente acquisite tramite strumenti diversi dal debito".
Infine il contenzioso Ici con l`Ater, che vede il Comune vantare un credito di più di 500 milioni. Sarebbe facilmente risolvibile, fa presente Causi, se "la Regione garantisse la stessa Ater per un`operazione finanziaria da spalmare a lungo termine. Il Comune ha più volte proposto questa soluzione, ma né la giunta Storace né quella Marrazzo hanno voluto finora percorrerla. In definitiva una semplice somma di tutti i presunti debiti fuori bilancio, accertati secondo le procedure sommarie e imprudenti adottate nelle ultime settimane, rischia di trasformarsi in una grande mistificazione, una somma fatta mettendo insieme mele con pere. Con evidenti intenti politici e possibili effetti nefasti sulle valutazioni delle agenzie di rating".
Glp
151135 giu 08
 

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