Isabella Bufacchi
Il Sole 24 Ore del 15 giugno 2008
I Comuni si contendono i fondi della legge obiettivo - Spuntano modifiche al Testo unico - LA REVISIONE Ipotesi di Tremonti: cambiare le norme sugli enti locali per aiutare i municipi in difficoltà senza ricorrere al dissesto. Ma la Ragioneria frena
ROMA - Le città metropolitane, trainate dal tandem Roma-Milano, si sono lanciate alla conquista della fetta più grande della torta dei "fondi residui" della Legge Obiettivo che ammontano nella migliore delle ipotesi a circa 2,5 miliardi di euro. La crescente stretta dei vincoli del Patto di stabilità interno ha ridotto la capacità di molti Comuni di indebitarsi per finanziare investimenti che ora languono: il sostegno dello Stato servirebbe a portare avanti i progetti più urgenti soprattutto nei grandi centri urbani affliti da problemi di traffico e viabilità.
La torta dei 2,5 miliardi secondo fonti bene informate sarebbe già "prenotata" per 1,2 miliardi su opere diverse: rimangono tuttavia disponibili i residui dei residui per almeno 1,2 miliardi sui quali si sarebbero candidate in pole position la Capitale, già in difficoltà per far quadrare i conti con il passaggio delle consegne da Walter Veltroni a Gianni Alemanno, e Milano per Expo2015.
La partita per le risorse da destinare al Campidoglio tuttavia è più complessa perchè va al di là della ricerca di risorse aggiuntive per alimentare l´ambizioso piano triennale di investimenti firmato da Veltroni da 4,2 miliardi con quasi 2 miliardi di nuovo debito nel periodo 2008-2010. Il neosindaco, che domani dovrebbe rendere noto l´esito della due diligence sui conti capitolini realizzata dalla Ragioneria generale dello Stato, avrebbe chiesto al ministro dell´Economia, Giulio Tremonti, un doppio intervento: un sostegno per coprire l´inderogabile ricapitalizzazione di Ama e Trambus per almeno 170 milioni di euro e i contenziosi con espropri già a sentenza per almeno 140 milioni (al momento spese senza copertura). In aggiunta, Roma è chiamata a far fronte a un´accelerazione degli oneri sul debito per quota capitale e interessi (si veda altro articolo in pagina) che rischiano di lievitare dai 550 milioni del 2007 ben oltre i 670 stimati nel bilancio preventivo 2008 firmato da Veltroni, a causa di un´accelerazione dei tiraggi per investimenti programmati. La Capitale avrebbe bisogno in tutto di 600 milioni di euro per la manovra di assestamento del bilancio 2008 non ancora in equilibrio.
Tra le soluzioni allo studio per assecondare, in parte o completamente, le richieste di Alemanno, in Via XX Settembre è circolata l´ipotesi di una modifica del testo unico degli enti locali, per aggiungere un nuovo articolo dedicato ai "Comuni in difficoltà": questa soluzione consentirebbe a Tremonti di alimentare le casse della Capitale per coprire la spesa corrente senza dover dichiarare il dissesto finanziario. La misura decollerebbe sul caso-Roma ma non rappresenterebbe un canale privilegiato per la Capitale: proprio questa apertura però, secondo fonti vicine alla Ragioneria generale dello Stato, darebbe a molti Comuni − troppi − in difficoltà la possibilità di bussare alle porte del Tesoro.
Il Mef può intervenire su Roma usando i canali ordinari che già in passato hanno consentito alla capitale di ottenere risorse speciali, in Finanziaria e non: le norme che riguardano gli aiuti-extra per la Capitale e la Legge Obiettivo. Ma anche a quest´ultima sorgente la lista delle richieste è extra-lunga.
SUL SOLE 24 ORE
Debito a quota 7 miliardi
Il Sole 24 Ore del 4 maggio anticipava l´entità del passivo accumulato dalla Capitale
Le stime di Veltroni
6.700 milioni
Debito 2007
Il dato si riferiva alla fotografia
dei conti scattata
al 31 dicembre 2007
50 milioni
Espropri da contenzioso
La stima quantifica gli espropri per ogni singolo anno
160 milioni
Fabbisogno 2008
La previsione era che
il fabbisogno salisse
a 360 milioni già nel 2009
Le cifre di Alemanno
7.200 milioni
Debito 2007
È la cifra rivista in base agli ultimi dati disponibili
370 milioni
Espropri da contenzioso
In questo caso l´importo viene considerato cumulato
600 milioni
Fabbisogno 2008
Di cui 240 per spese correnti, 170 milioni per ricapitalizzare Ama e Trambus, 140 per espropri già con sentenza, oneri del debito più alti